sabato, 24 Agosto 2024
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UN NUOVO STUDIO AVREBBE IDENTIFICATO IL SITO DELLA BATTAGLIA DI CANTENNA TRA SPARTACUS E I ROMANI

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Un antico muro di pietra assemblato a secco e ormai celato in un bosco della Calabria potrebbe essere stato utilizzato dalle truppe romane durante le battaglie per contrastare la rivolta degli schiavi e del gladiatore Spartacus e dei suoi uomini.

Gli archeologi dell’Università del Kentucky guidati da  Paolo Visonà hanno individuato la struttura, ora ricoperto da muschio e vegetazione, in un bosco di Dossone della Melia, in Calabria, dopo che un gruppo ambientalista locale li ha informati della presenza. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista dell’ Archaeological Institute of America (AIA) e il team, con l’ausilio di radar a penetrazione del terreno, lidar (laser sparati da un aereo per mappare la topografia del terreno), magnetometria e campionamento del nucleo del suolo per lo studio del sito, ha scoperto che la struttura si estende per circa 2,7 chilometri di lunghezza.

Sembrerebbe che anche un profondo fossato correva parallelo al muro, una costruzione nota nel sistema di difesa romano composto dal fossato e dal suo agger, il terrapieno ottenuto dallo scavo del fossato stesso. Questo tipo di fortificazione era spesso impiegato dai Romani, incluso Giulio Cesare durante l’assedio di Avaricum, durante la conquista della Gallia.

Gli archeologi ritengono che la struttura muraria sia stata realizzata quale estrema misura di sicurezza per contenere Spartacus, il gladiatore tracio che diede inizio alla Terza guerra servile (nota anche come Guerra dei gladiatori), quando lui e altri circa 70 gladiatori fino ad allora schiavi fuggirono da una scuola gladiatoria di Capua. Durante la ribellione (dal 73 al 71 a.C.), Spartacus e i suoi uomini sconfissero le forze romane più e più volte fino, però, alla sconfitta dei ribelli nella celebre Battaglia di Cantenna nell’aprile del 71 a.C.

In una lettera a Engels del febbraio 1861, Marx definisce Spartacus «il tipo più in gamba, che ci venga posto sotto gli occhi, di tutta la storia antica. Grande generale (mica un Garibaldi), nobile personalità, autentico rappresentante dell’antico proletariato».

Per quanto riguarda il muro appena scoperto, gli archeologi ritengono che la struttura possa essere identificata come il muro di recinzione/fortificazione eretto da Marco Crasso nel 71 a.C. per contenere e intrappolare Spartacus e le sue forze militari. Infatti, dopo aver tentato di andare in Sicilia, Spartacus non è stato in grado di muoversi lungo le strade costiere a causa della presenza dei Romani e, quindi, l’unico modo per andare verso la penisola e aggirare le truppe romane era attraversare l’Aspromonte.

La costruzione stessa del muro è stata menzionata da fonti storiche, in particolare nel libro ” Vita di Crasso “, scritto dal filosofo e storico greco Plutarco. Nell’articolo dell’AIA, oltre al muro, gli archeologi  comunicano di aver portato alla luce numerosi reperti sepolti nel terreno, tra cui armi di ferro non integre, impugnature di spade, lame curve, punte di giavellotto e una punta di lancia. Lo stile delle armi e il tipo di usura suggeriscono che in quel periodo, sul posto, si svolse una battaglia, forse il sito di uno scontro tra i ribelli e l’imbarazzato esercito romano.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università del Kentucky

BATTAGLIA

 

 

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