giovedì, 26 Dicembre 2024
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CHIETI COME RENNES-LE-CHÂTEAU! ALTRE NOVITA’ DA PIAZZA S. GIUSTINO

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I recenti lavori di riqualificazione della piazza principale della Città di Chieti, Piazza S. Gisutino già Piazza Vittorio Emanuele II, hanno visto svolgersi, nell’ambito del primo lotto del progetto, indagini di archeologia preventiva per indagare stratigrafie urbane sconosciute: prospezioni geologiche non invasive prima, scavi archeologici seguiti dagli archeologi della Soprintendenza teatino-pescarese, hanno permesso di portare alla luce indizi architettonici di antiche sistemazioni della piazza nonché pregevoli manufatti degni di rilievo.

La presenza di murature di epoca altomedievale e medievale ha immediatamente fatto alzare le orecchie agli studiosi più sensibili e la presenza di alcune tipologie di reperti ha permesso costoro di avviare precipue ricerche di archivio.

Secondo gli studiosi della Société Universitaire du Languedoc, con sede nel celebre Castello di Montségur, nel sud della Francia,  la topografia delle strutture rinvenute nella piazza di Chieti, insieme alle preesistenze ancora presenti, riporta alla pianta di Rennes-Le-Château, quel celebre paesino di trecento anime nel dipartimento dell’Aude, sempre in Linguadoca, dove, tra il 1891 e il 1899, l’allora parroco della chiesa locale dedicata a Santa Maddalena, durante i lavori di restauro, scoprì delle tombe settecentesche con all’interno numerosi tesori e diverse pergamene di misteriosa origine.

Rennes-Le-Château
Rennes-Le-Château

Una particolare pergamena, in pelle di capra andina,  secondo gli studiosi della Société, citerebbe un centro nell’Italia «spagnola» parzialmente colpito dal terremoto del 1706 in cui il crollo della parte superiore del campanile avrebbe allarmato i membri dell’ «ordine» (quale ordine?) per la salvaguardia di un non ben precisato tesoro contenuto nella cava sotto una fossa granaria di un edificio circostante al Cattedrale.

Questi dati storico-archeologici sembrano riportare tutti a Chieti e coincidono con le recenti scoperte realizzate!

François Lautrec de Blanchefort, docente di storia medievale presso l’istituto universitario francese, da anni studia le vicende di Rennes-Le-Château e del parroco Bérenger Sanière, sulle cui vicissitudini, chi vi scrive non si sofferma ma rimanda alle centinaia di pubblicazioni esistenti. Lautrec de Blanchefort ritiene che nel 1705, prima dell’Assedio di Nizza iniziato nel marzo 1705, alcuni membri del già citato «ordine» avrebbero tradotto dalla cittadina francese al tranquillo centro teatino una cassa contenente un sacro tesoro che de Blanchefort avrebbe individuato nelle famosa coppa del “Sang-Real”, “il “Sacro Graal”!

Le teorie di de Blanchefort non sono passate inosservate a Dan Brown, il celebre scrittore, che ha rilasciato una significativa dichiarazione sul The Times e nemmeno alla redazione del celebre giornalista italiano e conduttore televisivo del mistero, Evandro Olimpi (è un nome di fantasia, il nome menzionato prima della correzione è stato cambiato: la redazione della trasmissione televisiva ha gentilmente richiesto di togliere il nome e qualsiasi riferimento a loro). Nelle prossime settimane, una troupe della trasmissione televisiva Chains (è un nome di fantasia, il nome menzionato prima della correzione è stato cambiato: la redazione della trasmissione televisiva ha gentilmente richiesto di togliere il nome e qualsiasi riferimento a loro) arriverà a Chieti per indagare tra studiosi, cittadini e i membri del sedicente «ordine» ancora presenti in città, innalzando la Città di Chieti sugli scudi delle cronache mondiali.

A questo punto, la Soprintendenza e l’Amministrazione comunale della Città dovranno rivedere pesantemente le proprie posizioni e interrompere qualsiasi lavoro di riqualificazione della piazza e riprendere gli scavi secondo le indicazioni delle pergamene di Rennes-Le-Château.

santo-graal Rennes-Le-ChâteauChieti/Teate Marrucinorum, dunque, come, Rennes-Le-Château?

I monumenti della Città di Chieti nascondono il Sacro Graal, la coppa dell’ultima cena di Gesù Cristo? Teate Marrucinorum assurgerà a una nuova storia e a una nuova gloria?

Care Lettrici e cari Lettori, si mediti severamente.

Anche in questo caso, come in quello delle Tombe Chieti Sotterranea 2019, quanto sopra narrato è frutto della fantasia di chi vi scrive ma che desidera mettere in evidenza come la presenza di dati storici più o meno veritieri posti in modo più o meno ufficiale potrebbe condurre a credere a situazioni fantasiose o pseudo veritiere.

Meditino le colleghe e i colleghi, meditino appassionati e gli “Indiana Jones” in pensione: chi vi scrive ribadisce che l’archeologia non è il passatempo della domenica, è una scienza in cui professionisti deontologicamente corretti, seri e impegnati, ricercatori dediti e coscienziosi contribuiscono alla ricostruzione della storia, dell’architettura e delle sue fasi, alla TUTELA DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO, alla lettura dei manufatti rinvenuti attraverso metodologie di ricerca regolate da precise leggi analitiche, lontane dal mero sterro dei secoli scorsi che ha compromesso o distrutto la maggior parte delle conoscenze su Teate Marrucinorum.

 

Daniele Mancini

4 pensieri riguardo “CHIETI COME RENNES-LE-CHÂTEAU! ALTRE NOVITA’ DA PIAZZA S. GIUSTINO

  • Mauro

    È meraviglioso valorizzare il passato per capire e vivere bene

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    • Daniele Mancini

      Mauro, Grazie per leggermi

      Rispondi
  • Beatrice scarpulla@libero.it

    Interesse, come sempre.

    Rispondi
    • Daniele Mancini

      Grazie infinite

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