COMPLETATA SECONDA FASE DI RESTAURO DEL TEMPIO DI DENDERA, EGITTO
Nell’ambito delle attività di tutela promosse dal Ministry of Tourism and Antiquities egiziano per preservare il complesso templare di Dendera dedicato alla dea Hator, nel Governatorato di Qena, nell’Alto Egitto, e quelle di valorizzazione tese a sviluppare l’area circostante il tempio in un museo a cielo aperto, la seconda fase di restauro è stata completata. I lavori hanno compreso il restauro e la pulizia della grande sala ipostila, della facciata d’ingresso e di uno dei due mammisi, quello “romano”, il Chiosco della rinascita.
Il Tempio di Hathor a Dendera, che ho avuto il piacere di visitare il 7 febbraio del 2020, è circondato da una una serie di piccole cripte, alcune delle quali adoperate come magazzini o per conservare tesori, arredi rituali, attrezzature sacre e cerimoniali, immagini divine utilizzate per celebrare varie feste e festività.
Mustafa Waziri, segretario generale del Supreme Council of Antiquities (SCA), conferma che tre delle 12 cripte poste sotto il tempio sono aperte, accessibili dalle originarie piccole aperture: realizzate con soffitti bassi, conservano pareti decorate con suggestivi bassorilievi. In seguito ai restauri, anche il tetto del tempio è visitabile e i visitatori possono godere della suggestiva vista panoramica della zona di Qena.
Abdel-Hakim Al-Sagheer, direttore del sito del Tempio di Dendara, ha affermato che il progetto di conservazione del tempio era iniziato originariamente nel 2005, si era interrotto nel 2011 e poi ripreso nel 2017. Nel 2019, in collaborazione con una missione archeologica francese, i blocchi, le stele e le statue, che sono stati scoperti nell’area e lasciati in situ dalla loro scoperta iniziale, sono stati restaurati e posizionati su supporti di nuova fabbricazione realizzando un caratteristico museo all’aperto. Nella collezione di statue di antiche divinità egizie, brillano quelle della dea Hathor, del dio Bes e del dio falco Nekhbet Waawet.
Il tempio di Dendera, uno degli antichi templi egizi meglio conservati, fu costruito principalmente in arenaria e fu scoperto a metà del XIX secolo dall’egittologo francese Auguste Mariette.
Nella sua forma attuale, il Tempio di Dendera è in gran parte collocabile al periodo tolemaico/romano: la sua ricostruzione è avvenuta sotto i Tolomei, l’ultima dinastia di faraoni dell’antico Egitto (305-30 a.C.), dedicando il tempio ad Hathor, una delle divinità più popolari dell’Egitto, e completata circa 185 anni dopo sotto l’imperatore romano Tiberio. .
Sotto il dominio greco e romano, i templi egizi continuarono ad avere i mammisi, quelle cappelle dedicate a venerare la nascita delle divinità, e quello sopravvissuto a Dendera fu ricostruito dall’imperatore romano Augusto vicino alle rovine di quello più antico eretto dal faraone Nectanebo. Il mammisi “romano” è adornato da rilievi fatti realizzare dall’imperatore Traiano e sono relativi alla nascita del dio Horus.
Fu trasformato in cappella cristiana nel V secolo d.C. e, nell’area compresa tra esso e il più antico mammisi di Nectanebo, fu eretta una basilica cristiana.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Ministry of Tourism and Antiquities