EVOLUZIONE DEMOGRAFICA DELLA GERUSALEMME ANTICA
Nel 2016, uno dei principali archeologi israeliani di Gerusalemme, Hillel Geva, docente presso l’Università ebraica di Gerusalemme e la Israel Exploration Society, ha pubblicato uno studio sulla popolazione di Gerusalemme nei vari periodi storici. Geva basa le sue stime sui “reperti archeologici, piuttosto che su vaghe fonti testuali” pubblicando un risultato che cavalca l’onda della “visione biblica minimalista“, nota anche come Scuola di Copenaghen, che si riferisce alla tendenza, nell’ambito dell’esegesi biblica, di sottolineare con vigore il primato dell’archeologia nel ricostruire una credibile storia di Israele!
Gerusalemme, la santa, tra storia archeologia e religioni: di uno dei centri del mondo intero che abbia avuto un impatto enorme sulla civiltà occidentale è difficile capire quanto fosse veramente un piccolo centro, piccolo persino rispetto ai centri degli imperi contemporanei a est e ad ovest, con una popolazione di poche centinaia di abitanti di pastori e agricoltori.
Sia che si accettino le stime sulla popolazione calcolate da Geva che quelle di vari altri studiosi che egli cita, per l’osservatore moderno l’antica città di Gerusalemme può essere descritta sempre come un piccolo centro urbano, con picchi della popolazione solo in alcuni periodi della storia della città che non reggono mai il confronto con i grandi centri che hanno fatto la storia del Mediterraneo e del Vicino Oriente.
Il primo periodo che Geva considera nel suo studio parte nel XVIII e arriva all’XI secolo a.C. (in termini archeologici dall’Età del Bronzo Medio II all’Età del Ferro I), il cosiddetto periodo proto israelita, esito della sedentarizzazione di gruppi pastorali che sviluppano il primo senso di unità nazionale in piccoli regni definibili “pastorali”.
Gerusalemme fu allora confinata su un piccolo sperone roccioso a sud del Monte del Tempio, ancora oggi conosciuto oggi come la Città di Davide. In quel periodo, conferma Geva, Gerusalemme “era il centro di un’importante entità territoriale” di quasi cinque ettari e il centro urbano comprendeva un imponente sistema di fortificazioni che è stato recentemente scavato. Geva stima la popolazione del centro, durante questo periodo, tra i 500 ei 700 individui. Altri studi hanno stimato la popolazione di Gerusalemme anche fino a 3.000 abitanti, ma anche questo dato non ne faceva una grandi metropoli del Levante.
Il processo di consolidamento della nuova lega tribale confluirà nella progressiva costituzione di uno Stato monarchico, la Monarchia Unita, il tempo del re Davide e del re Salomone e per un paio di secoli successivi (dal 1000 circa a.C. fino all’VIII secolo a.C.).
Ai tempi di Davide, i confini della città non sono cambiati rispetto al periodo precedente: tuttavia, il re Salomone espanse i confini della città verso nord per includere il Monte del Tempio. Ciò aumentò le dimensioni della città a quasi 20 ettari, ma l’aumento della popolazione non fu proporzionato poiché gran parte di questa espansione fu occupata dal Tempio e dagli edifici reali.
Secondo Geva, è probabile che Gerusalemme abbia attirato nuovi abitanti di diverse classi sociali arrivate a risiedere in città in conseguenza delle ruolo reale e religioso assunto dal centro ma anche per cercare un sostentamento nella sua economia in via di sviluppo. Geva stima la popolazione del centro urbano in questo momento a circa 2.000 individui.
A metà dell’VIII secolo a.C., l’area solitamente denominata Collina Occidentale, fu aggiunta all’interno dei confini di Gerusalemme, anche archeologicamente ben documentata. Con questa nuova espansione territoriale, il centro superò i 50 ettari di estensione territoriale e la popolazione aumentò proporzionalmente. Secondo alcuni studiosi, questo aumento potrebbe essere stato almeno in parte dovuto all’afflusso di gruppi tribali dal nord, dopo la conquista assira del Regno settentrionale di Israele nel 721 a.C.
La politica di espansione territoriale assira prevedeva deportazioni ma anche ripopolamenti con tribù del proprio popolo. Al suo apice, la popolazione di Gerusalemme, alla fine dell’VIII secolo a.C., secondo Geva, era di 8.000 abitanti.
In seguito all’assedio di Gerusalemme da parte del monarca assiro Sennacherib, nel 701 a.C., la popolazione di Gerusalemme scese a circa 6.000 individui, stima accuratamente fondata sui dati archeologici, e così rimase fino a quando i Babilonesi distrussero la città nel 586 a.C. e costrinsero gran parte della sua popolazione all’esilio a Babilonia. Alla fine del periodo del Primo Tempio, appena dopo la distruzione, la città fortificata di Gerusalemme copriva circa 65 ettari e l’insediamento si estendeva anche verso nord, fuori dalle mura della città.
Dopo la distruzione babilonese, i pochi abitanti che rimasero in città o che tornarono dall’esilio vivevano principalmente nella zona vecchia della Città di Davide. Dopo che i Persiani strapparono il controllo di Gerusalemme ai Babilonesi e anche dopo che Gerusalemme divenne la capitale della provincia persiana di Yehud, Gerusalemme continuò a essere confinata nello sperone noto come la città di Davide con una popolazione stimata di circa mille persone su poco più di 15 ettari.
Fu solo nel tardo periodo ellenistico, quello della dinastia degli Asmonei, tra il 150 e il 50 a.C., che Gerusalemme rifiorì, proprio come era prima della distruzione babilonese con una stima della popolazione risalita a circa 8.000 individui.
Il periodo successivo, il periodo erodiano o romano, che va dal 50 a.C. circa fino alla distruzione romana di Gerusalemme nel 70 d.C., il periodo in cui Gesù Cristo avrebbe frequentato il centro urbano, è molto ben documentato archeologicamente ma le stime sulla popolazione della città al momento della distruzione romana variano ampiamente i base alle correnti di pensiero: secondo Geva e la sua visione minimalista il numero stimato di abitanti è fissato in circa 20.000 individui.
Nel periodo bizantino, tra il IV-VII secolo d.C., Gerusalemme divenne una città cristiana con la popolazione stimata intorno alle 15.000 unità. Quando nel 637 d.C., i Musulmani assediarono Gerusalemme, avviando il periodo della Gerusalemme islamica: il cambiamento dell’impegno religioso della popolazione è stato graduale ma costante e poiché la città di Gerusalemme non era così centrale per l’Islam quanto per il Cristianesimo, il numero di abitanti è gradualmente diminuito. Dal X all’XI secolo d.C., la città era limitata all’area dell’attuale Città Vecchia e Geva stima che la popolazione sia solo di 7.000 individui.
Ecco l’evoluzione di Gerusalemme nel corso dei secoli.
Analisi di Daniele Mancini
Per ulteriori info: H. Geva, Jerusalem’s Population in Antiquity: A Minimalist View, Tel Aviv 2014.