NUOVI MANUFATTI CELTICI DALL’ETA’ DEL FERRO BRITANNICA
Gli archeologi della Liverpool John Moores University hanno scoperto numerosi manufatti celtici attribuibili alla prima ricca comunità celtica dell’Età del Ferro nel nord-ovest dell’Inghilterra.
Nel passato la maggior parte delle scoperte si sono concentrate nel Wessex, nella costa orientale e meridionale ma, recentemente, un team di ricerca, impegnato in un’abbazia medievale accanto al fiume Dee, ha scoperto i resti di almeno dieci edifici circolari celtici: sebbene gli alzati siano scomparsi da tempo, i profondi fossati che li circondavano sono sopravvissuti.
Questi fossati erano utilizzati dagli individui residenti per lo smaltimento dei loro rifiuti quotidiani e, grazie al terreno argilloso neutro, sono stati perfettamente conservati.
Kevin Cootes, ricercatore presso la Liverpool John Moores University, ha affermato di aver trovato “un’affascinante capsula del tempo di oltre 5.000 manufatti”, datata 800 a.C.
L’analisi dei resti ha fornito quella che potrebbe definirsi la prima registrazione dettagliata delle vite, delle morti e delle pratiche rituali” di una ricca comunità, i cui individui utilizzavano l’adiacente fiume Dee per commerciare merci, comprese grandi quantità di sale pregiato dalla pianura del Cheshire.
Cootes è archeologo consulente del Poulton Research Project , un progetto di scavo che abbraccia diversi periodi storici che opera a sud di Chester, iniziato durante la ricerca di un’abbazia cistercense perduta e proseguito con il rinvenimento , di una cappella e una necropoli medievali con 2.000 sepolture. La continua ricerca ha anche scoperto selci mesolitiche e strumenti di agricoltori del Neolitico fino all’Età del Bronzo.
Tra i reperti, spiccano numerosi frammenti di vasellame preposto al trasporto del sale e per conservare derrate alimentari, stampi in metallo, incudini in pietra necessari alle lavorazioni di rame e ferro, oltre a ossi di animali domestici e cervi, che venivano cacciati per cibo. Gli archeologi hanno anche scoperto frammenti di scatole craniche e altre ossa umane. Il motivo esatto per cui questi manufatti sono finiti nei rifiuti ordinari è un mistero ma gli archeologi ritengono che dimostri che il trattamento dei defunti fosse molto diverso da quello di oggi.
Il ritrovamento più significativo, tuttavia, riguardava un edificio circolare che Cootes attribuirebbe all’abitazione del capo della comunità o capo tribù. Oltre 2.500 reperti provenivano da questa sola struttura, inclusi manufatti tipici celtici che erano stati depositati per scopi rituali a dimostrazione di una certa ricchezza sociale.
Vicino all’ingresso sono stati depositati una sorta di piccolo scettro splendidamente decorato e realizzato con corna di cervo rosso e un prezioso attrezzo agricolo simile a un’ascia. Accanto a questi oggetti giacevano i resti di un cane e un secondo animale al centro dell’edificio. Secondo gli studiosi, il sacrificio intenzionale di animali così preziosi sarebbe stato visto come un’offerta significativa in cambio della prosperità della casa.
Secondo Cootes, tali insediamenti sono stati scoperti nell’Inghilterra meridionale, a est dei Pennini e in Scozia, ecco perché è estremamente significativa e assolutamente affascinante.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Liverpool John Moores University