RISULTATI PRELIMINARI DEGLI ULTIMI SCAVI A DROMOLAXIA, LARNAKA, CIPRO
Il Dipartimento delle Antichità del Ministero dei Trasporti, delle Comunicazioni e dei Lavori di Cipro ha annunciato che nelle scorse settimane un team guidato da Peter M. Fischer, docente dell‘Università di Göteborg, in Svezia, ha effettuato, anche quest’anno, scavi nella città portuale tardo cipriota di Dromolaxia – Vyzakia. Questo grande centro urbano della Tarda Età del Bronzo, che fiorì c. 1630-1150 a.C., è situata lungo le rive del Lago Salato di Larnaka, vicino alla moschea di Hala Sultan Tekke e non lontano dall’aeroporto internazionale di Larnaka.
Parallelamente agli scavi, un altro gruppo del team svedese, sotto la supervisione di Teresa Burge, ha elaborato i reperti di precedenti scavi conservati nei magazzini del Museo Archeologico del Distretto di Larnaka. Il team svedese è stato assistito da Kirsi Lorentz e Sorin Hermon dell’Istituto di Cipro. I team dell’Istituto di Cipro hanno fornito competenze per lo scavo e la catalogazione dei resti umani e le presentazioni 2D e 3D di oggetti e contesti di ricerca oltre alle analisi dei materiali.
Gli scavi a Dromolaxia si sono concentrati nell’Area A, l’antica necropoli della città. Due tombe a vista, una delle quali in parte sconvolta da lavori agricoli, furono messe in sicurezza e scavate con competenza. La posizione della prima tomba (Tomba TT) è stata rivelata durante un rilievo magnetometrico effettuato dalla spedizione nel 2017. Frammenti ceramici e ossa frantumate hanno rivelato l’esatta posizione della seconda tomba (Tomba UU), anch’essa visibile sulla mappa del magnetometro. Entrambe le tombe contenevano corredo funerario ascrivile al XV e XIV secolo a.C., che cronologicamente corrisponde al periodo Tardo cipriota IIA-B, al Tardo elladico IIIA1-2 e alla famosa XVIII Dinastia egizia.
Entrambe le tombe, ovviamente tombe di famiglia con numerosi individui deposti, furono scavate in un terreno ricco di argilla. Lo studio dei resti scheletrici non è ancora stato compito e la stima del numero di individui, del loro sesso e dell’età alla morte devono attendere ulteriori indagini.
Secondo gli archeologi, tuttavia, sembra che le tombe appartenessero a due famiglie ricche, a giudicare dalla natura dei reperti. Sono stati trovati neonati, bambini piccoli e adulti giovani e “vecchi” associati a numerosi doni funerari. Per “anziani” si intendono gli individui che raramente superano i 40 anni di età, la durata media della vita era piuttosto bassa in questo periodo.
Tra i manufatti del corredo funerario delle tombe a dominare è la ceramica, principalmente vasi di ceramica di alta qualità prodotti a Cipro ma anche numerose importazioni. Le importazioni più comuni arrivavano dall’Egeo, vale a dire. dalla sfera culturale micenea e minoica. Sono presenti anche importazioni dall’Anatolia, dal Levante e dall’Egitto. Da quest’ultimo arrivavano squisiti vasi di alabastro e scarabei.
Vale la pena notare che uno dei vasi in alabastro di origine egizia imita la ceramica cipriota, la cosiddetta ceramica Base-ring I che divenne molto popolare in Egitto durante il regno del faraone Thutmosis III, nel XV secolo a.C. Alcuni degli scarabei hanno un’iscrizione con geroglifici che saranno decifrati a breve. Numerosi sono anche gli oggetti in avorio che sono stati immediatamente sottoposti alle procedure di conservazione presso il Dipartimento delle Antichità, per preservare e conservare questi manufatti estremamente fragili.
La natura dei reperti, dunque, indica una ricca società cipriota che aveva stabilito contatti con culture di tutto il Mediterraneo e oltre. La ricchezza degli abitanti di Dromolaxia-Vyzakia si basava sulla produzione e l’esportazione di rame e su un commercio di vasta portata, confermato da tonnellate di scorie e minerali di rame che sono stati raffinati nelle officine del centro urbano.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Dipartimento di Antichità, Repubblica di Cipro