AGGIORNAMENTI DALLO SCAVO DI DROMOLAXIA-VYZAKIA (HALA SULTAN TEKKE), LARNACA
Il Dipartimento delle Antichità, il Ministero dei Trasporti, quello delle Comunicazioni e dei Lavori di Cipro, annunciano il completamento degli scavi della Campagna 2023 a Dromolaxia-Vyzakia (Hala Sultan Tekke) da parte di un team internazionale, guidato dal professor Peter M. Fischer dell’Università di Göteborg, in Svezia, e assistito da Rainer Feldbacher.
Il sito di Dromolaxia–Vyzakia era un insediamento portuale della Tarda Età del Bronzo vasto di almeno 25 ettari. Si sviluppò tra il 1630 e il 1150 a.C., posizionato lungo le rive del lago salato di Larnaca, vicino all’attuale moschea di Hala Sultan Tekke e vicino all’aeroporto internazionale di Larnaca.
Al termine delle infagini archeologiche, altri membri del team svedese, sotto la supervisione di Teresa Bürge, hanno studiato e confrontato i reperti rinvenuti nelle stagioni precedenti e conservati nei magazzini del Museo Archeologico del Distretto di Larnaka.
Il team svedese è stato assistito dal bioarcheologo Yuko Miyauchi e da Sorin Hermon e dal suo team dell’Istituto archeologico di Cipro, che hanno fornito competenze per lo scavo e lo studio sui resti umani, le presentazioni 2D e 3D dei manufatti oltre alle analisi dei materiali.
Grazie alle precedenti indagini geofisiche, gli scavi si sono concentrati nell’Area A che corrisponde a una necropoli del Tardo bronzo. Sono state portate alla luce tre tombe a camera, datate preliminarmente al XIV secolo a.C.: una era stato saccheggiata, molto probabilmente nel XIX secolo d.C., sebbene i saccheggiatori abbiano distrutto molti manufatti e molti resti umani. Tra gli oggetti recuperati, gioielli e ceramiche importate (principalmente frammenti) della cultura micenea ma anche dall’Egitto e dall’Anatolia.
Due tombe vicine, invece, erano intonse, a parte il crollo delle loro camere già nell’antichità. Le tombe contenevano una serie di impressionanti corredi funerari, tra cui ceramiche e ornamenti di produzione locale, oltre a numerosi oggetti di gioielleria e altri oggetti importati dall’Egeo, dall’Anatolia, dall’Egitto, dal Levante e dalle culture più a est e a nord.
Diversi erano i manufatti in ambra, molto probabilmente di provenienza baltica, di lapislazzuli blu di provenienza dall’Afghanistan e di corniola rosso scuro dall’India. Altri oggetti includono sofisticati gioielli realizzati in metalli preziosi, inclusi diademi, pugnali, coltelli, punte di lancia e uno specchio di bronzo. Diversi oggetti in avorio e maiolica sono importati dall’Egitto durante la famosa XVIII Dinastia, l’epoca dei famosi faraoni Thutmose III, Akhenaton e sua moglie Nefertiti.
Lo studio dei resti umani è in corso e la stima del numero di individui, il loro sesso, l’età alla morte, le indicazioni di malattie e traumi attendono ulteriori indagini. Sono stati trovati neonati, bambini e adulti con ricchi corredi funerari.
La ricchezza del centro di Dromolaxia–Vyzakia sembra essere basata, dunque, sulla produzione del rame e sul commercio con le culture vicine e lontane. A giudicare dai ricchi corredi funerari, le tombe appartenevano a famiglie della classe dirigente cittadina che partecipavano all’esportazione del rame e al commercio interculturale.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Republic of Cyprus, Ministry of Transport