giovedì, 21 Novembre 2024
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DA STUDI SULL’ANTICO DNA, INDIVIDUATE LE PROVENIEINZE DEGLI ABITANTI DI MACHU PICCHU, PERU’

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Un  nuovo studio sull’antico DNA, pubblicato sulla rivista Science Advances, ha approfondito le storie genetiche e i modi di vita degli abitanti di Machu Picchu, è riuscito a individuare la provenienza dei lavoratori sepolti più di 500 anni fa in una delle necropoli più importanti dell’Impero Inca.

I ricercatori, tra cui Jason Nesbitt, docente di archeologia presso la Tulane University School of Liberal Arts, hanno eseguito numerosi ed elaborati test genetici sugli individui sepolti a Machu Picchu.

Machu Picchu è un  sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO  situato nella regione di Cusco, in Perù. È uno dei siti archeologici più conosciuti al mondo e attira ogni anno centinaia di migliaia di visitatori e durante l’Impero Inca era parte di una tenuta reale.

Come altre tenute reali, Machu Picchu ospitava non solo i reali e altri membri d’élite della società Inca, ma anche assistenti e lavoratori, molti dei quali vivevano nella tenuta tutto l’anno. Questi residenti non provenivano necessariamente dall’area locale, anche se è solo in questo studio che i ricercatori sono stati in grado di confermare, con prove del DNA, la diversità dei loro background.

Le analisi del DNA antico si realizzano più o meno allo stesso modo dei moderni kit di ascendenza genetica: i ricercatori hanno confrontato il DNA di 34 individui sepolti a Machu Picchu con quello di individui provenienti da altri luoghi dell’Impero Inca e con alcuni genomi moderni del Sud America per vedere quanto potrebbero essere strettamente imparentati.

I risultati dell’analisi del DNA hanno mostrato che gli individui provenivano da tutto l’Impero Inca, finanche dall’Amazzonia. Pochi avevano condiviso il DNA tra loro, dimostrando che erano stati portati a Machu Picchu come personale di lavoro invece di parte di una famiglia o di un gruppo comunitario.

Secondo Nesbitt, lo studio rafforza davvero molti altri tipi di ricerca che sono stati condotti a Machu Picchu e in altri siti Inca: l’analisi del DNA supporta, dunque, la documentazione storica e gli studi archeologici dei reperti trovati nei corredi funerari.

Questo studio fa parte di un più ampio movimento di ricerca archeologica che combina le tecniche archeologiche tradizionali con le nuove tecnologie e le analisi scientifiche. Questa combinazione di ricerca conduce, ovviamente, a una comprensione più completa delle scoperte fatte.

Sebbene questo sia il primo studio di questo tipo sull’antico DNA di Machu Picchu, è uno dei tanti studi che sono stati eseguiti su resti umani e manufatti portati da Machu Picchu all’Università di Yale all’inizio del XX secolo. Nel 2010, Yale ha stipulato un accordo con il governo peruviano per restituire i manufatti dopo aver raccolto dati per studi futuri e tutti i reperti sono stati restituiti al Perù entro il 2012.

Nesbitt ha lavorato a questo studio con un team internazionale guidato da Lucy Salazar e Richard Burger della Yale University e Lars Fehren-Schmitz della University of California Santa Cruz. Tra gli ricercatori di Tulane coinvolti nel progetto figurano includevano John Verano, un docente di antropologia, e Bebel Ibarra Asencios, ricercatrice a Tulane.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Yale Machu Picchu Artifacts

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