sabato, 23 Novembre 2024
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AMBRA BALTICA IDENTIFICATA NELLA PENISOLA IBERICA DI 5000 ANNI FA

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Un team di ricercatori delle Università di Granada e Cambridge, nonché del Governo della Catalogna, ha identificato i manufatti più antichi di ambra baltica mai rinvenuti nella Penisola iberica, rivelando che questo materiale di pregio, utilizzato in manufatti di tutto il mondo antico, era già importato più di 5.000 anni fa.

La ricerca è stata condotta da Mercedes Murillo-Barroso, docente alla UGR, e ha coinvolto la collaborazione di Marcos Martinón-Torres, dell’Università di Cambridge, Araceli Martín Cólliga, del Governo della Catalogna. Secondo la Murillo-Barroso, è possibile affermare con sicurezza che l’arrivo dell’ambra baltica nella Penisola iberica sia avvenuto almeno nel IV millennio a.C., più di un millennio prima di quanto si pensasse, e che probabilmente faceva parte reti commerciali più ampie legate al sud della Francia.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scientific report.

Il commercio è uno dei tanti meccanismi attraverso i quali è possibile stabilire relazioni sociali, e spesso i manufatti che vengono scambiati non sono necessariamente beni di consumo necessari per vivere, ma oggetti decorativi, di lusso o simbolici. A volte, soprattutto in condizioni avverse, avere reti commerciali significa avere una rete di sostegno reciproco, ma queste reti commerciali possono anche generare disuguaglianze sociali e rapporti di dipendenza, soprattutto se non tutta la comunità gode di pari accesso alle reti o se gli oggetti scambiati sono diversi.

In epoca preistorica, l’ambra, una resina fossile, non era certamente una materia prima necessaria allo sviluppo della vita quotidiana, ma era molto apprezzata e veniva scambiata attraverso le estese reti commerciali che si creavano. L’utilizzo dei molteplici giacimenti di ambra presenti nella Penisola iberica fin dal Paleolitico superiore è documentato e, grazie alle ricerche effettuate dagli archeologi nel corso degli anni, dal IV millennio a.C. in poi l’ambra siciliana cominciò a raggiungere la Penisola iberica attraverso le reti commerciali mediterranee. Tuttavia, fino ad ora si credeva che l’ambra baltica non raggiungesse la penisola se non fino al II millennio a.C., momento in cui sarebbe diventata la materia prima primaria, sostituendo altri tipi di ambra come l’ambra peninsulare o quella siciliana.

Nel loro articolo, i ricercatori mostrano i dati delle analisi spettroscopiche a infrarossi standard di una perla d’ambra di origine baltica rinvenuta nel sito di Cova del Frare, in un contesto datato tra il 3634-3363 a.C. e, secondo la Martín Cólliga, direttrice degli scavi del sito, la grotta illustra la transizione tra il Neolitico medio e il Neolitico recente.

La Murillo-Barroso precisa che l’unico modo per studiare l’attività umana preistorica è attraverso i resti archeologici e per studiare il trasporto e lo scambio dei materiali utilizziamo tecniche analitiche molto precise, come la spettroscopia infrarossa, che forniscono una sorta di impronta digitale dei depositi e degli oggetti di ambra.

Basandosi su una grande quantità di dati e su questo tipo di analisi, combinandoli con altre informazioni archeologiche, lo studio conferma che l’ambra baltica arrivò nella Penisola iberica nord-orientale già nel Neolitico, sia da parte degli agenti di una cultura in declino dei “Sepulcres de Fossa“, sia da parte di coloro che avrebbero stabilito nuove tendenze culturali alla fine del Neolitico, guidati dai gruppi Véraza della Catalogna e del sud della Francia, non necessariamente come contatto diretto con il Nord Europa.

In effetti, attualmente non vi è alcuna prova che l’ambra baltica abbia attraversato l’Ebro in un periodo così precoce fino alla penisola iberica meridionale, dove l’uso dell’ambra siciliana era predominante grazie alle reti del Mediterraneo.

La regione baltica ospita quella che è forse la migliore ambra per l’uso in gioielleria. Era molto ricercato nella Roma classica e ora sostiene un’intera industria, ad esempio in Polonia. Oggi sappiamo che cominciò ad arrivare in Iberia già nel IV millennio a.C. e che gradualmente sostituì l’ambra peninsulare e quella siciliana, conferendo importanti implicazioni per la comprensione delle prime reti di scambio di materiali esotici e della loro influenza sulle strutture sociali.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Universidad de Granada

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