giovedì, 21 Novembre 2024
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APPROFONDITO STUDIO SUI 61 TATUAGGI DI ÖTZI E LE LORO TECNICHE DI REALIZZAZIONE

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Secondo un nuovo studio, i numerosi tatuaggi di Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio, conosciuto anche come Mummia del Similaun,  sono stati realizzati manualmente, in una versione manuale della tecnica del tatuaggio solitamente utilizzata oggi, e non tagliandogli la pelle come hanno suggerito alcuni ricercatori.

Ötzi morì sulle Alpi circa 5.300 anni fa, e il suo corpo rimase lì mummificato per migliaia di anni fino a quando alcuni turisti lo scoprirono, nel 1991, su un passo di montagna vicino al confine tra Italia e Austria. Da allora gli studi hanno rivelato molti aspetti della sua vita, inclusi gli strumenti e le armi che portava, i suoi vestiti e il suo ultimo pasto.

Sono stati condotti studi anche sui 61 tatuaggi di Ötzi, ma alcuni ricercatori ritengono che siano stati realizzati tagliando la pelle e strofinando della fuliggine nell’incisione, ma non sembra che sia stato così, secondo uno degli autori dello studio, Aaron Deter-Wolf, esperto di tatuaggi antichi del Dipartimento dell’Ambiente e della Conservazione del Tennessee.

Deter-Wolf ritiene che i tatuaggi siano stati realizzati a mano e non incisi o eseguiti in qualsiasi altro stile attraverso una tecnica che consiste nel perforare la pelle con un punteruolo o un ago, che presenta alcune somiglianze con le moderne macchinette per tatuaggi, secondo lo studio pubblicato recentemente sull’European Journal of Archaeology.

Secondo il nuovo studio, i numerosi tatuaggi di Ötzi sarebbero stati realizzati “con la mano”,  una versione manuale della tecnica del tatuaggio solitamente utilizzata oggi,  e non tagliandogli la pelle come hanno suggerito alcuni ricercatori.

I ricercatori hanno confrontato i tatuaggi di Ötzi con i tatuaggi moderni realizzati su pelle umana, che sono stati creati e dettagliati come parte di uno studio del 2022 che indagava sulle tecniche di tatuaggio premoderne.

Dal confronto è emerso che nessuno dei tatuaggi di Ötzi sarebbe stato formato da incisioni che creano linee strette alle estremità dove la pelle guarita chiude il taglio ma, secondo Deter-Wolf, corrispondevano ai tatuaggi “fatti a mano”, in cui un pigmento di fuliggine nera, nel caso di Ötzi. sarebbe stato trattenuto all’interno dei pori della pelle.

I tatuaggi di Ötzi non hanno alcun simbolismo evidente, a differenza di alcuni antichi tatuaggi peruviani e sciiti; studi precedenti suggerivano che molti dei tatuaggi di Ötzi potessero essere terapeutici, cioè intesi come una sorta di trattamenti medici.

Molti dei tatuaggi di Ötzi raffigurano linee parallele sovrapposte e, secondo Deter-Wolf, alcuni potrebbe aver avuto qualche simbolismo oggi sconosciuto. Inolte, la maggior parte dei tatuaggi di Ötzi sarebbero stati coperti dai suoi vestiti, ma sarebbe stato visibile solo un tatuaggio, come un braccialetto, sul polso sinistro.

Il conservatore scientifico Marco Samadelli, che studia i resti di Ötzi presso l’Istituto italiano per lo studio delle Mummie a Bolzano, ha confermato l’alta scientificità del nuovo studio in cui, sebbene gli autori non affermino con assoluta certezza la tecnica del tatuaggio con uno strumento a punta singola, forniscono spiegazioni estese e plausibili. Inoltre, è favorevole all’idea che molti o la maggior parte dei tatuaggi di Ötzi siano stati realizzati per scopi terapeutici.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

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