martedì, 3 Dicembre 2024
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APPELLO PER IL RESTAURO E IL RECUPERO DEFINITIVO DEL TEMPIO DI BEL, PALMIRA

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Il Tempio di Bel si trova nell’antica città siriana di Palmira, adiacente a un’oasi nel deserto con vegetazione e acqua abbondante. Costruito nei primi due secoli dopo Cristo, il tempio è stato utilizzato per quasi duemila anni come santuario per la gente del posto ed è divenuto un sito di notevole interesse archeologico.

Nel 2015, il tempio fu distrutto dagli esplosivi dell’Isis. In un nuovo articolo del  Bollettino dell’ASOR, gli autori, Maamoun Abdulkarim e Jacques Seigne sostengono l’urgente necessità di intervenire nel restauro del tempio, di facilitarne il ritorno della popolazione palmirena e garantire l’esistenza duratura di questo sito Patrimonio dell’Umanità.

Il Tempio di Bel fu costruito su un antico tell e consacrato a un dio mesopotamico. La struttura della cella centrale si trova in un cortile, circondato da colonne corinzie. Nel corso della lunga storia del tempio, l’edificio fu variamente utilizzato come chiesa e poi come moschea, prima di essere convertito in un rifugio residenziale, funzione che mantenne fino all’inizio del XX secolo.

Tra il 1920 e il 1946, la Siria e il Libano furono governati sotto il mandato francese e durante questo periodo le autorità francesi si interessarono alla conservazione delle antichità della Siria. Gli abitanti del villaggio di Palmira furono sfollati dal santuario di Bel in un insediamento costruito nelle vicinanze mentre l’amministrazione francese catalogava e puliva il sito del tempio. Sebbene gli abitanti di Palmira siano tornati alle loro case in seguito alla missione archeologica francese, sarebbero stati costretti a fuggire nuovamente, tra il 2015 e il 2016, durante due occupazioni da parte dell’isis (volutamente in minuscolo i nomi dei terroristi dell’arte…). Una tempo, la popolazione di palmira ammontava a circa 40.000 abitanti; nel 2022, solo 2.000 persone erano tornate al villaggio all’interno delle mura del tempio.

Le bombe fatte esplodere dall’isis nell’estate del 2015 hanno causato gravi danni al Tempio di Bel, ma non sono riuscite a distruggere completamente la struttura. Gli specialisti che hanno visitato il sito dopo la sua liberazione dal gruppo terroristico, nel 2016, hanno potuto confermare che, sebbene i muri della cella fossero crollati, insieme alle colonne dei portici circostanti, una grande porta occidentale e le fondamenta dei muri del tempio erano rimaste intatte.

 

Palmira, – Foto di James Gordon, Los Angeles, California, USA

Tuttavia, scrivono Abdulkarim e Seigne, la devastazione della struttura ha avuto un impatto disastroso non solo sul sito stesso ma anche sulla vita della popolazione che circonda la struttura. Il ritorno della comunità di Palmira è cruciale, scrivono gli autori dell’articolo, “non solo perché sono una fonte di lavoro e di competenze pratiche, ma anche per la loro memoria collettiva e la proprietà del sito. Fanno parte della sua storia”.

La storia del Tempio di Bel è lunga e complessa e comprende non solo le sue origini durante l’Impero Romano e il suo significato archeologico per i visitatori di tutto il mondo, ma anche, notano gli autori, il suo catastrofico bombardamento per mano degli estremisti islamici. I segni della distruzione, scrivono, “sono solo un’altra tappa nella vita di un monumento eccezionale e unico”.

Eppure, nonostante questo contesto, la preservazione è fondamentale. Il sito nello stato attuale potrebbe rappresentare un pericolo per chi lo visita e il posto del Tempio di Bel nella storia della Siria deve essere stabilizzato.

Palmira è stata testimone dei periodi migliori e peggiori del territorio e l’appello degli autori dell’articolo è per la cooperazione globale e l’ambizione condivisa di proteggere il Tempio di Bel, garantendo il ritorno di una narrazione della storia molto più positiva.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

per ulteriori info: Chicago Press

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