NUOVI STUDI SULL’ADATTAMENTO DEI BRITANNI ALLA CONQUISTA ROMANA
Gli archeologi dell’Università di Bournemouth hanno scoperto resti umani e manufatti che forniscono nuove informazioni su come i Britanni si adattarono alla vita dopo la conquista romana.
Tra i corredi funerari rinvenuti nelle fosse comuni e nelle tombe risalenti a 2000 anni fa vi sono coppe da vino e anforischi in stile romano, suggerendo che il vino mediterraneo sia diventato una nuova usanza popolare all’epoca della conquista romana nel 43 d.C.
I ricercatori della Bournemouth University hanno scavato insediamenti dell’Età del Ferro britannico nel sito di Winterborne Kingston per oltre quindici anni. Sebbene in precedenza siano stati rinvenuti resti umani e manufatti risalenti a prima dell’arrivo dei Romani, questi sono i primi reperti che possono raccontare la storia degli individui che hanno vissuto durante l’invasione del Dorset.
Secondo Miles Russell, docente di archeologia presso la Bournemouth University, che sta guidando gli scavi, l’incorporazione nell’Impero romano è stato uno dei più grandi cambiamenti sociali nella storia britannica ed è interessante comprendere come le legioni romane e comuni abitanti britannici convivessero all’epoca: questi ultimi sono diventati parte dell’impero più ampio, hanno resistito, hanno anche continuato a vivere come avevano sempre fatto.
Il rinvenimento di tre tombe testimoniano il grado di parziale integrazione della tribù locale dei Durotriges in alcuni stili di vita romani. La prima conteneva i corpi di due donne, trentenni, che erano state sepolte insieme con un corredo composto da una fiasca da vino in stile romano e dei calici accanto ai resti ossei.
Russel osserva che le donne venivano sepolte secondo il metodo tradizionale di quel periodo, deposte su un fianco in posizione fetale. Quindi, sebbene la tomba abbia una cronologia che si aggira tra i dieci e i vent’anni dopo l’arrivo dei Romani, tra la metà e la fine del primo secolo d.C., è chiaro che la popolazione locale non si sia romanizzata immediatamente ma ha semplicemente mutuato gli elementi migliorativi e accrescitivi della propria vita, come ad esempio il vino.
Un’altra tomba conteneva due sepolture di cani, a dimostrazioni che i cani da caccia erano molto importanti per la società dell’Età del Ferro britannica nonché un elemento chiave per l’élite romana. Nonostante il loro status, per il metodo di collocazione nella tomba e per la loro morte temporanea, secondo Russell, i cani potrebbero essere stati sacrificati alle divinità.
Una terza tomba conteneva i resti di un uomo che era stato sepolto secondo il più classico stile romano, con le braccia incrociate sul petto, in una cassa di legno; accanto ai suoi resti sono stati rinvenuti numerosi chiodi di ferro che tenevano uniti la cassa.
Paul Cheetham, co-direttore del progetto, osserva come le tombe romane della Britannia risalenti al II e al III secolo d.C. sono povere di reperti, suggerendo che, nonostante le usanze funerarie stessero cambiando nel tempo, gli abitanti del Dorset, pur facendo parte di un impero più ampio, non traevano grandi benefici dall’appartenenza al mondo romano e mantenevano modelli culturali più nativi.
Sebbene i recipienti per il vino rinvenuti nelle prime tombe sembrino romani, il team ha scoperto che si trattano di copie locali di vasi in stile mediterraneo fabbricati nel vicino porto di Poole che, secondo Kerry Barras, ricercatrice presso la Bournemouth University e responsabile dei ritrovamenti presso il sito, sono stati realizzati da un ceramista locale in stile romano, non legato alle tradizioni locali. I ceramisti, dunque, hanno mescolato la loro tradizione con parte della cultura e dell’influenza romana, per realizzare il corredo funebre di una sepoltura in posizione fetale caratteristica della cultura tribale britannica.
Gli scavi continueranno anche il prossimo anno ma intanto i terreni torneranno a disposizione dell’agricoltura. Tutti i resti umani e i manufatti saranno sottoposti a ulteriori analisi presso la Bournemouth University per aiutare a scoprire di più sulla vita nel Dorset romano antico.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Università di Bournemouth