giovedì, 21 Novembre 2024
Scoperte&SitiArcheologici

SCOPERTA LA PROVENIENZA DELLA PIETRA DI ALTARE DI STONEHENGE

Per leggere questo articolo occorrono 3 minuti

Analisi chimiche sulla composizione geologica di uno dei dei giganteschi blocchi dell’altare di Stonehenge hanno permesso ai ricercatori  dell’Università di Aberystwyth, nel Galles, di conoscere l’esatta regione della Scozia di provenienza delle pietre del manufatto.

La scoperta, che fa parte di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature, offre ulteriori informazioni sui costruttori dell’iconico monumento che avrebbero utilizzato metodi avanzati per trasportare il blocco di circa 6 tonnellate dalla sua cava originale di estrazione al suo attuale sito nell’Inghilterra meridionale, dove l’altare è posto nel cerchio interno di Stonehenge.

Per anni si è pensato che il blocco dell’altare provenisse dal Galles ma un’analisi del 2023 della grande pietra ha determinato che potrebbe provenire da un punto più a nord, fino alla Scozia, poiché contiene grandi quantità di bario simili ad altre pietre in quella zona. Questa scoperta ha aiutato i ricercatori a circoscrivere la vera origine della pietra di altare.

Nick Pearce, docente di chimica geologica all’Università di Aberystwyth, osserva come la pietra dell’altare sia sempre stata raggruppata con le altre bluestone più piccole nell’anello e si è creduto a lungo che potessero essere disponibili solo nelle zone meridionali del Regno Unito, come il Galles del Sud. Dopo aver esaminato la mineralogia delle pietre, non è risultato che la pietra dell’altare provenisse dal Galles!

Per questa nuova analisi, i ricercatori hanno studiato i granuli minerali di due frammenti della pietra dell’altare e hanno rivelato che contiene un’abbondanza di minerali come zircone, apatite e rutilo. I ricercatori hanno scoperto che la composizione minerale corrispondeva a quella delle rocce del Bacino delle Orcadi, un’area che comprende la Scozia nord-orientale e le isole Orcadi e Shetland, che si trova a circa 750 chilometri da Stonehenge.

Hanno anche determinato che alcuni granuli minerali delle pietra dell’altare databili tra 1 e 2 miliardi di anni: Perce conferma che sono riusciti a ottenere un’impronta digitale dell’età della roccia e questa scrrisponde perfettamente alle rocce sedimentarie del bacino delle Orcadi in Scozia.

Le enormi pietre che compongono Stonehenge sarebbero state posizionate intorno al 2600 a.C. e secondo Pearce, se la  pietra dell’altare provenisse da una delle isole, avrebbe iniziato il suo viaggio sull’acqua e avrebbe comportato il trasporto composto, via mare e via terra, in un modo piuttosto complicato.

Sebbene i ricercatori possano solo formulare ipotesi sul viaggio della pietra, ritengono che il trasporto di un carico così pesante avrebbe richiesto una “coordinazione sociale” tra il bacino delle Orcadi e l’Inghilterra meridionale, che potrebbe aver comportato una specifica “rotta marittima”.

La nuova ricerca cambia chiaramente quanto espresso da precedenti studi sulla provenienza dei blocchi litici e coordinare tutto, secondo Pearce, avrebbe probabilmente coinvolto centinaia di persone che sicuramente avevano una buona ragione per trasportare un blocco di 6 tonnellate tra luoghi così distanti.

Le ricerche approfondite hanno confermato che la pietra dell’altare non è l’unico collegamento tra i due luoghi: anche alcuni elementi ceramici sono simili tra i due luoghi ,rafforzando l’dea di un legame non solo commerciale.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Aberystwyth

 

 

 

Ciao! Lascia un commento o una tua considerazione. Grazie

error: Il contenuto è protetto!!