giovedì, 19 Settembre 2024
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STUDIO ARCHEOGENETICO SULL’ISOLATA COMUNITA’ ALTOMEDIEVALE DI LAS GOBAS, SPAGNA SETTENTRIONALE

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Uno studio archeogenetico getta nuova luce sulla comunità medievale di Las Gobas, nel nord della Spagna. Oltre all’isolamento e all‘endogamia, i ricercatori hanno anche identificato il virus del vaiolo, che può offrire una nuova spiegazione su come possa essere stato introdotto nella Penisola iberica.

Ricercatori provenienti da Svezia e Spagna hanno condotto uno studio archeogenetico completo su una comunità che viveva al confine tra i regni cristiani del nord e Al-Andalus, la Spagna islamica, durante il primo periodo medievale. La Penisola iberica era dinamica e fu caratterizzata da competizione religiosa, lotte di potere e significativa mobilità umana, fattori che hanno plasmato le fondamenta di parte dell’Europa moderna.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, si è concentrato su Las Gobas, un sito rurale nella provincia di Burgos, nella Spagna settentrionale, vicino al villaggio di Laño. La comunità è esistita dalla metà del VI all’XI secolo ed è nota per la sua chiesa e le aree abitate scavate nelle grotte. Dal sito provengono anche tracce di violenza, probabilmente colpi di spada, identificate su alcuni degli individui sepolti. Sono state scavate quarantuno sepolture e 39 di queste sono state sottoposte ad analisi archeogenetica.

La ricerca interdisciplinare, guidata da Ricardo Rodríguez Varela del Centre for Palaeogenetics (CPG) di Stoccolma, ha integrato dati genetici, archeologici e storici per rivelare la presenza di una comunità endogamica nella Penisola iberica settentrionale, rimasta relativamente isolata nonostante secoli di turbolenta storia regionale.

Secondo Rodríguez Varela, i risultati indicano che questa comunità è rimasta relativamente isolata per almeno cinque secoli e sebbene Las Gobas si trovi appena a nord delle regioni sotto il dominio islamico, sono stati identificati livelli relativamente bassi di ascendenza nordafricana e mediorientale rispetto ad altri individui medievali della Penisola iberica e non sono stati osservati aumenti significativi di queste ascendenze dopo la conquista islamica della penisola iberica.

Zoé Pochon, del CPG, ha evidenziato la scoperta di diversi patogeni, poco studiati nei resti umani di Las Gobas. Ad esempio, l’Erysipelothrix rhusiopathiae, un batterio che causa malattie della pelle attraverso la contaminazione di ferite aperte, spesso infetta gli esseri umani tramite animali domestici, suggerendo che l’allevamento di animali era importante per questa comunità.

Ha anche identificato il virus del vaiolo, l’agente causale del vaiolo, in un individuo di una delle sepolture più recenti. Questo ceppo specifico è simile a quelli trovati in Scandinavia, Germania e Russia, sottolineando la presenza paneuropea del vaiolo durante il Medioevo che, entro il X secolo, sembra aver colpito Las Gobas, probabilmente diffondendosi attraverso l’Europa piuttosto che attraverso le rotte islamiche, come era stato precedentemente teorizzato per il modo in cui il vaiolo entrò nella Penisola iberica.

Anders Götherström, autore principale dello studio e anch’egli del CPG, ha sottolineato la natura esaustiva della loro ricerca e quanto  queste informazioni siano state raccolte su questo gruppo di persone attraverso l’indagine archeogenetica ed evidenziando quanto un un gruppo endogamo, con segni di violenza, si sia stabilito a Las Gobas durante il VI o VII secolo finendo la propria vita proprio in quella remota località.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Stoccolma

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