giovedì, 19 Settembre 2024
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STRUTTURA MILITARE DIFENSIVA RINVENUTA A TELL AL-ABQAIN, DELTA OCCIDENTALE DEL NILO

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Una missione archeologica egiziana, guidata da Ahmed Said El-Kharadly del Supreme Council of Antiquities ha scoperto una serie di unità architettoniche in mattoni di fango, tra cui edifici militari per soldati e magazzini per armi, cibo e provviste risalenti al periodo del Nuovo Regno. Queste scoperte sono state realizzate durante gli scavi in ​​corso presso il sito di Tell Al-Abqain, nel distretto di Hosh Issa del Governatorato di Beheira, sul delta occidentale del Nilo.

Oltre agli edifici di carattere militare, sono stati rinvenuti numerosi reperti e manufatti personali appartenenti ai soldati.

Secondo Mohamed Ismail Khaled, Segretario generale del Supreme Council of Antiquities, l’importanza di questa scoperta conferma l’importanza storica e archeologica del forte di Abqain. Questo forte fungeva come uno degli avamposti militari chiave dell’antico esercito egiziano lungo la strada militare occidentale, proteggendo i confini nord-occidentali dell’Egitto dalle invasioni delle tribù libiche e dei Popoli del mare.

Khaled osserva come le unità architettoniche di Tell Al-Abqain sono progettate meticolosamente, divise in due gruppi identici separati da uno stretto passaggio. Questa disposizione regolare dimostra l’ingegnosità degli antichi ingegneri egiziani nell’adattare gli edifici all’ambiente circostante per essere utilizzati per una varietà di scopi pratici.

Secondo Ayman Ashmawy, responsabile del settore delle antichità egizie presso il Supreme Council of Antiquities, gli studi preliminari sui reperti scoperti suggeriscono che alcune delle unità architettoniche venivano utilizzate come magazzini per fornire provviste giornaliere ai soldati. All’interno di questi magazzini sono stati trovati contenitori granai insieme a consistenti contenitori di ceramica contenenti resti di lische di pesce, ossi di animali e frammenti di ceramica. Nel sito sono stati scoperti anche elementi cilindrici in ceramica utilizzati quali forni per cucinare.

Tra i reperti, la missione ha scoperto una lunga spada di bronzo decorata con il cartiglio del faraone Ramses II. Diversi altri reperti forniscono informazioni sulla vita quotidiana, le credenze religiose e le attività militari degli occupanti del forte. Tra questi, armi utilizzate in battaglia, strumenti di caccia, ornamenti personali e articoli per l’igiene, come applicatori di kajal in avorio, perline di corniola e faience, scarabei e amuleti protettivi.

Una delle scoperte più notevoli è la sepoltura di una mucca, simbolo di forza, abbondanza e prosperità, poiché le mucche erano venerate come divinità celesti, erano il simbolo della dea Hator ma anche Mehetueret, nella religione egizia, era una vacca divinizzata, chiamata “Vacca celeste” o “La grande giovenca”, adorata come dea cosmica della rinascita e della grande inondazione.

Sono stati rinvenuti anche due blocchi di calcare, uno con incisi geroglifici che dettagliavano i titoli del re Ramses II e l’altro appartenente a un funzionario di nome “Bay”. Altri reperti includono uno scarabeo di faience inciso con “Amon – Signore del cielo” sormontato da un fiore di loto, un altro scarabeo con un’immagine del dio Ptah, metà di un anello di bronzo con incisi “Amon Horakhty” e due collane di faience e corniola a forma di fiori di melograno.

 

Tradotto rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Ministry of Tourism and Antiquities

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