Frammenti di mosaico, un manufatto votivo in oro e fornaci per anfore, tutti di epoca romana, sono stati rinvenuti dagli archeologi di un team guidato dal Radosław Karasiewicz-Szczypiorski del Polish Centre of Mediterranean Archaeology presso l’University of Warsaw e da Lasha Aslanishvili della Cultural Heritage Protection Agency of Ajara. La ricerca è stata condotta presso il sito archeologico di Gonio-Apsaros in Georgia.

La città di Gonio si trova a più di una dozzina di chilometri a sud della città di Batumi, in Georgia. Nel periodo romano, ospitava la guarnigione-fortezza di Apsaros, con un piccolo insediamento dietro le sue mura. Oggi, molti archeologi svolgono le loro ricerche archeologiche nella zona, compresi quelli dell’UW e un’altra stagione di scavi è stata completata da una spedizione guidata da Karasiewicz-Szczypiorski.

Durante l’ultima campagna, il team di ricercatori polacco-georgiani ha fatto ulteriori scoperte, tra cui il terzo mosaico trovato nell’edificio identificato come la casa del comandante della guarnigione (casa di Arriano). Il mosaico è stato parzialmente messo in sicurezza sul sito e i suoi frammenti più a rischio sono stati trasferiti al museo di Gonio, che si trova vicino al sito di scavo, per la conservazione.

Karasiewcz-Szczypiorski ritiene che del mosaico che è stato trovato, una serie di frammenti siano stati spostati dalla loro posizione originale a causa del terremoto. Si tratta, per ora, di una singola striscia rossa che correva su uno sfondo chiaro, che molto probabilmente formava un motivo a meandro.

I frammenti di mosaico, così come le fondamenta della casa del comandante della guarnigione e i resti del pavimento trovati in precedenza, hanno permesso ai ricercatori di effettuare una ricostruzione preliminare dell’aspetto dell’edificio. Molto di quello che si può vedere nella ricostruzione è il risultato di una ricerca scrupolosa in cui i colori utilizzati nei mosaici sono coerenti con quelli noti dai frammenti rinvenuti.

Le indagini hanno permesso di rinvenire anche delle fornaci per la cottura delle anfore, usate in epoca romana per trasportare il vino e in una fornace sono state trovate anche delle anfore. Come sottolineano i ricercatori, questa scoperta conferma che le anfore colchichi, diffuse sul Mar Nero, venivano prodotte ad Apsaros.

Karasiewicz-Szczypiorski osserva che il numero e le dimensioni dei forni per le anfora indicano che Gonio-Apsaros deve essere stato un importante centro di produzione ed esportazione a livello regionale. Era improbabile che i vini locali andassero oltre il bacino del Mar Nero ma, probabilmente, erano prodotti principalmente per le esigenze delle guarnigioni romane schierate sulle coste di questo bacino.

Durante la stagione di quest’anno, i ricercatori hanno anche scoperto un manufatto votivo in oro, una sottile piastra con un’iscrizione che indicava un dono a Giove Dolicheno, una divinità popolare tra i soldati romani. La scoperta rafforza l’ipotesi dell’esistenza di un santuario dolicheo ad Apsaros.

Karasiewcz-Szczypiorski conferma che resti di templi e altre tracce del culto di questa divinità sono stati trovati in molte guarnigioni. Alcuni dei reperti, tuttavia, sono più antichi e potrebbero essere correlati alla fase iniziale di adattamento del culto per uso militare.

Ulteriori ricerche potrebbero, dunque, confermare anche che l’influenza orientale, attraverso soldati periodicamente di stanza ad Gonio-Apsaros.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Varsavia; sito web PCMA UW.