sabato, 21 Dicembre 2024
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ECCEZIONALI SCOPERTE DALLA CAMPAGNA ARCHEOLOGICA SPAGNOLA DI OSSIRINCO, EGITTO

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La Missione archeologica di Ossirinco, la Oxyrhynchus Archaeological Mission, guidata dall’Istituto di studi sul Vicino Oriente antico dell’Università di Barcellona (IPOA), sotto la direzione di Ignasi-Xavier Adiego, ha concluso la sua ultima campagna di ricerca archeologica con rinvenimento di reperti di eccezionale rilevanza storica e archeologica. Gli scavi, condotti tra novembre e dicembre 2024, hanno portato alla luce resti unici, che consentono di approfondire la conoscenza delle pratiche funerarie, della vita religiosa e dell’attività religiosa nell’Egitto tardo antico.

Tra le scoperte più notevoli, 52 mummie del periodo tolemaico: 13 di queste avevano lingue d’oro in bocca, simbolo di preparazione all’aldilà. Una delle mummie aveva due lingue d’oro e un’altra aveva una piastra d’oro che decorava le sue unghie. Oggetti di grande valore sono stati recuperati dallo stesso sito, come uno scarabeo a forma di cuore nella sua posizione originale, amuleti con figure di divinità egizie come Horus, Thoth e Iside e una terracotta del dio Arpocrate.

​​​​​​​Gli scavi hanno anche rivelato la struttura di una tomba dell’Età tolemaica contenente circa 300 mummie. Questa tomba, con tre camere funerarie e un soffitto a volta, è notevole per le sue pareti decorate con raffigurazioni di testi e scene policrome di rituali funerari e figure divine come Anubi, Osiride, Atum e Nut. Inoltre, quattro sarcofagi in pietra calcarea sono stati scoperti nello stesso contesto.

Un altro dei principali progressi della campagna è stata la riattivazione degli scavi presso la Chiesa copta di San Cirillo, una basilica cristiana risalente al V-VII secolo. Questo grande edificio, riccamente decorato in sicomoro, offre nuovi indizi per comprendere il movimento monastico in Egitto durante i primi secoli del Cristianesimo, nonché il ruolo economico e amministrativo dei monasteri durante questo periodo.

La missione, guidata da Esther Pons e Maite Mascort, è supportata dal Ministero della Cultura spagnolo, dall’Università di Barcellona, ​​dalla Fondazione Palarq, dalla Società Catalana di Egittologia e da AIXA Serveis Arqueològics, oltre alla collaborazione del Supreme Council of Antiquities Egiziano delle Antichità e dell’Università del Cairo.

I risultati non solo contribuiscono ad arricchire il patrimonio archeologico dell’Egitto, ma offrono anche nuove intuizioni sulle pratiche rituali e le credenze dei periodi tolemaico e romano. ​​​​​​​Queste scoperte, frutto di decenni di lavoro costante a Ossirinco, riaffermano l’impegno dell’UB per la ricerca archeologica d’eccellenza e la conservazione del patrimonio culturale universale.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Universitat de Barcelona

PAPIRI DI OSSIRINCO

 

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