sabato, 22 Febbraio 2025
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IDENTIFICATE ISCRIZIONI ROMANE IN UNA GROTTA SPAGNOLA CON PITTURE RUPESTRI PREISTORICHE

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Gli archeologi dell’Universidad de Alicante hanno rinvenuto tracce di occupazione romana e attività rituale nascoste all’interno di una grotta spagnola, parzialmente allagata. Secondo i ricercatori, questi resti risalgono a circa 1.900 anni fa.

I ricercatori stavano esplorando le profondità della grotta, che si trova nella Spagna orientale, con una torcia elettrica, quando hanno notato una moneta ossidata incastrata tra una crepa nel soffitto e una stalattite, secondo una dichiarazione dei ricercatori stessi.

I confronti successivi hanno rivelato che la moneta risale all’epoca dell’imperatore Claudio, che regnò sull’Impero romano dal 41 al 54 d.C. e, secondo gli archeologi, la moneta fu probabilmente lasciata nella grotta come offerta.

Il team ha anche identificato 15 iscrizioni che probabilmente sono state incise nella roccia da individui che vivevano nella Penisola iberica durante l’occupazione romana della regione, anche se il significato dietro di esse rimane ancora poco chiaro. Insieme, le iscrizioni e la moneta indicherebbe che quegli individui consideravano la grotta un santuario sacralizzato.

Le scoperte risalenti agli anni ’60 suggeriscono che la Cova de les Dones, che in catalano significa “grotta delle donne”, sia stata occupata dagli esseri umani per migliaia di anni.

Secondo Aitor Ruiz-Redondo, docente di preistoria all’Università di Saragozza e co-direttore dell’esplorazione della grotta, le iscrizioni e la moneta forniscono prove inconfutabili che il santuario continuò a essere utilizzato o fu riadattato dai Romani.

La Cova de les Dones è nota per contenere per aver restituito ceramiche dell’età del ferro e arte rupestre preistorica, tra cui una rappresentazione della testa di un uro e di un cervo.

Uno studio del 2023, pubblicato sulla rivista Antiquity, ha catalogato più di 110 pitture rupestri nelle profondità della grotta. I segni di artigli di orso delle caverne (Ursus spelaeus) che si sovrappongono ad alcuni dei dipinti suggeriscono che l’arte abbia più di 24.000 anni perché gli orsi delle caverne si estinsero in Europa in quel periodo, secondo lo studio.

I nuovi ritrovamenti indicano che i Romani potrebbero aver eseguito rituali nella grotta durante il I secolo d.C. e, secondo Ruiz-Redondo, la scoperta conferma la continuità dell’uso rituale del sito in diversi periodi storici.

Le iscrizioni romane si trovano a circa 200 metri dall’ingresso della grotta spagnola. La Cova de les Dones è costituita da un’unica camera profonda circa 500 metri e si apre su un ripido canyon, secondo lo studio del 2023.

Ampie sezioni della grotta restano inesplorate, quindi gli archeologi troveranno probabilmente altre tracce di antica attività umana solo nelle prossime campagne, secondo la dichiarazione. Anche le sezioni note di arte preistorica potrebbero riservare sorprese, poiché i ricercatori hanno studiato in dettaglio solo un quinto delle pitture rupestri preistoriche.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Cova Dones

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