PAPIRO DI ERCOLANO VIRTUALMENTE SROTOLATO E’ UNA SVOLTA NEL RECUPERO DI ANTICHI TESTI
Le Bodleian Librariese la Vesuvius Challenge hanno annunciato una svolta storica nel tentativo di decifrare il testo conservato sui rotoli di papiro dell’antico sito di Ercolano. I ricercatori hanno generato con successo la prima immagine dell’interno del rotolo PHerc. 172, uno dei tre rotoli di Ercolano conservati presso Le Bodleian Libraries, virtualmente srotolato, che fu sepolto dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. I progressi compiuti per srotolare questo rotolo segnano un significativo passo avanti nella capacità di recuperare testi dal mondo antico.
L’immagine del rotolo virtualmente srotolato mostra una parte considerevole del papiro e, cosa più importante, alcune colonne di testo (con circa le ultime 26 righe di ogni colonna). Mentre gli studiosi dell’Università di Oxford stanno cercando di interpretare il testo, la Vesuvius Challenge sta invitando altri a farsi avanti e unirsi allo sforzo collettivo per decifrarne completamente il contenuto. Una delle prime parole a essere tradotte è stata l’antica parola greca διατροπή che significa “disgusto”, che compare due volte in poche colonne di testo.
Da quando il rotolo è stato scansionato presso la Diamond Light Source di Harwell dal 2019 e nel luglio 2024, la struttura scientifica nazionale del sincrotrone del Regno Unito, il team della Vesuvius Challenge ha lavorato con l’intelligenza artificiale per ricomporre le immagini e migliorare la chiarezza del testo. I ricercatori stanno ulteriormente perfezionando l’immagine utilizzando un nuovo approccio di segmentazione, nella speranza che migliori la coerenza e la chiarezza delle linee di testo attualmente visibili e forse raggiunga la fine del papiro (la parte più interna del rotolo carbonizzato) dove potrebbe essere conservato il colophon con il titolo dell’opera.
Il rotolo di Oxford, donato all’inizio del XIX secolo da Ferdinando IV, re di Napoli e Sicilia, si è rivelato unico tra i materiali di Ercolano per la composizione chimica del suo inchiostro, che appare più chiaramente nelle scansioni a raggi X. I ricercatori ipotizzano che l’inchiostro possa contenere un contaminante più denso, come il piombo, ma saranno necessari ulteriori test per identificare la “ricetta” precisa che ha reso l’inchiostro molto più leggibile rispetto ad altri rotoli che hanno fatto parte della Vesuvius Challenge.
L’apprendimento automatico impiegato per questo progetto si concentra esclusivamente sul rilevamento della presenza di inchiostro, i modelli non hanno alcuna comprensione del linguaggio e non possono riconoscere i caratteri. Di conseguenza, la fase successiva di questo sforzo, ovvero la trascrizione e la traduzione del testo, è affidata all’esperienza di studiosi umani. L’IA opera in modo molto simile ai copisti del XVIII secolo, che venivano impiegati per replicare meticolosamente ciò che vedevano nei rotoli senza comprendere il testo. Questa mancanza di comprensione era, e rimane, un vantaggio, poiché garantisce che non vengano introdotte modifiche o interpretazioni speculative, preservando l’integrità del contenuto originale, come spesso accadeva durante le operazioni di copia nell’antichità.
Richard Ovenden, bibliotecario di Bodley e direttore delle biblioteche universitarie Helen Hamlyn, osserva come questo sia un momento incredibile nella storia, in cui bibliotecari, informatici e studiosi del periodo classico riescano a collaborare per vedere l’invisibile. Gli straordinari passi avanti compiuti con l’imaging e l’intelligenza artificiale consentono di guardare all’interno di rotoli che non sono stati letti per quasi 2.000 anni. Questo progetto, dunque, è un esempio perfetto di come biblioteche, discipline umanistiche e informatica completino reciprocamente le proprie competenze per comprendere il passato comune.
La Vesuvius Challenge , l’iniziativa globale lanciata nel 2023 per scoprire il contenuto dei Rotoli di Ercolano senza alcun intervento fisico sui rotoli stessi, continua a incoraggiare i contributi dei ricercatori di tutto il mondo. Creata da Brent Seales, Nat Friedman e Daniel Gross, l’iniziativa ha premiato team di tutto il mondo per le loro scoperte, tra cui il primo rilevamento di inchiostro e vari contributi in software open source.
Secondo Seales, co-fondatore di Vesuvius Challenge e ricercatore principale di EduceLab, il successo dell’imaging di questo rotolo dalle Bodleian Libraries è dovuto anche ai vari partner per il supporto e la collaborazione. Questo rotolo contiene, ifatti, più testo recuperabile di quanto sia precedentemente accaduto in un rotolo di Ercolano scansionato. Nonostante questi entusiasmanti risultati, c’è ancora molto lavoro da fare per migliorare i software in modo da poter leggere l’intero rotolo e gli altri rotoli di papiro.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Università di Oxford