IL TEATRO ELLENISTICO DI AKRAGAS, AGRIGENTO
L’antica città di Akragas, oggi Agrigento, in Sicilia, è stato uno dei principali insediamenti greci della Magna Grecia durante il periodo di massima espansione delle città stato greche, il V secolo a.C.
La città, famosa per la sua monumentale Valle dei Templi, è stata fondata all’inizio del VI secolo dai coloni greci di Gela (sempre in Sicilia) e all’inizio del secolo successivo contava una popolazione di oltre 100000 persone. Finalmente un team di archeologi del Parco archeologico di Agrigento e del Politecnico di Bari, dopo mesi di intensi scavi, ha riportato alla luce una delle strutture pubbliche più importanti dell’antica città, il grande teatro ellenistico databile al IV secolo a.C.
Gli studiosi hanno ipotizzato che il teatro, con il suo impressionante diametro di quasi 100 m, non fosse usato solo per spettacoli con pubblico, ma anche per le assemblee dei cittadini di élite di Akragas. Secondo, Giuseppe Parello, direttore del Parco archeologico di Agrigento, i lavori dovrebbero terminare entro la fine di gennaio per rendere visibile completamente la struttura del teatro.
Lo scavo archeologico ha messo in evidenza la struttura architettonica dell’edificio formata grandi blocchi in opera poligonale posti a poche decine di centimetri dal piano moderno del terreno. Si presume, quindi, che la sovrastruttura principale del teatro sia nascosta sotto i blocchi stessi. Inoltre, sono state rinvenute diverse maschere e lampade teatrali, oggetti tipici di utilizzo in un teatro antico, e un frammento di ceramica a figure rosse databile allo stesso periodo della struttura.
Senza perdere tempo, gli archeologi stanno già cercando di allestire una mostra che presenti le loro affascinanti scoperte e, inoltre, il progetto sarà seguito anche da un’altra grande campagna di scavi in primavera.
Secondo Antonello Tini, del Politecnico di Bari, la speranza è quella di trovare anche i posti degli spettatori della cavea nella loro posizione originale, scendendo lungo il pendio della struttura, in modo da ricostruire perfettamente il teatro.
Oltre alle operazioni di scavo del teatro, un team di ricerca si è occupato di esaminare a fondo la Valle dei Templi al fine di determinare l’orientamento delle strutture antiche, messo in discussione da diversi studiosi moderni, spargendo una dose di mistero sull’enigmatica Valle.
Lo studio, condotto dal 2015, ha rivelato che l’orientamento degli antichi monumenti greci nella famosa Valle dei Templi, originariamente costruiti con fronte a Est, sia stato realizzato con diverse concezioni. Mentre alcuni di essi sono davvero allineati con eventi astronomici, come il sorgere della luna piena, altri sono stati eretti subendo l’influenza di un fattore diverso e fino a poco tempo fa impensabile, la pianificazione urbana!
Il sito ospita le vestigia di numerosi templi, ognuno con una dedica diversa: fuori dalle mura sono presenti i resti di un culto locale dedicato a Dèmetra, mente sull’altipiano delle Valle sono collocati sei templi più altri sacelli dedicati a divinità ctonie. Il primo tempio è dedicato a Era Cimione, dorico ed esastilo; il Tempio della Concordia, coevo al precedente, è il meglio conservato anche perché la cella è stata riutilizzata in epoca di primo Cristianesimo; il Tempio di Ercole, di fine VI secolo a.C., presenta un’entasys enorme con un massicce colonnato. L’Olimpyeion, del 480 a.C. (realizzato in occasione della vittoriosa Battaglia di Imera contro Cartagine) è pseudo periptero con colonne inglobate da imponenti telamoni che sorreggono figurativamente l’architrave. Infine, il Tempio di Castore e Polluce, monumentalizzato dai Romani e il più distante Tempio di Apollo completano la cintura sacra di Agrigento.
Daniele Mancini
Per ulteriori info: Archaeology News Network