TESTA DI MARCO AURELIO RINVENUTA A KOM OMBO, EGITTO
Il suolo egiziano riserva sempre grandi sorprese: 5000 anni di storia hanno visto attraversare la terra del Nilo da grandi condottieri e grandi promesse mancate, grandi civiltà e fieri eserciti conquistatori. Anche la dominazione romana ha lasciato segni indelebili (si legga e si veda, per esempio, la ricostruzione del tempio di Philae) e, qualche settimana fa, gli archeologi egiziani hanno annunciato una rara scoperta in un tempio lungo il Nilo: la testa scolpita dell’imperatore romano Marco Aurelio.
Edward Gibbon, il grande storico inglese del Settecento, nella sua monumentale History of the Decline and Fall of the Roman Empire, ha scritto che nella storia universale il periodo dalla morte di Domiziano all’avvento di Commodo può essere ritenuto quello in cui la condizione degli uomini fu più prospera e felice, dal punto di vista economico e artistico-culturale, un periodo in cui si afferma un’attenzione tutta nuova per la dimensione interiore nel senso moderno del concetto.
La testa, in marmo, raffigura l’imperatore, che regnò dal 161 al 180 d.C., con la sua classica folta capigliatura arricciata e barba e baffi nella classica tradizione degli Antoninii. Da notizie provenienti dal Ministero delle Antichità egiziano, la testa è stata trovata in un pozzo vicino al Tempio di Kom Ombo, edificato da Tolomeo VI all’inizio del suo regno (ultimo quarto II secolo a.C.) e ampliato dai suoi successori, in particolar modo da Tolomeo XIII, che ne fece edificare le sale ipostile esterne e interne.
Il tempio era dedicato a due diverse divinità. La prima, la più antica e primordiale della regione, era costituita dal dio coccodrillo Sobek. La seconda, di epoca più tarda, era costituita da Haroeris cioè Horo il Vecchio, manifestazione solare del dio falco. All’interno del recinto sacro del tempio, inoltre, gli archeologi hanno rinvenuto una necropoli di coccodrilli mummificati e, nel 2012, il Ministero delle Antichità ha aperto uno specifico museo dedicato alle mummie del sacro rettile.
La rara testa dell’imperatore Marco Aurelio in Egitto è un frammento di una grande statua rinvenuto durante un progetto destinato a ridurre le acque sotterranee nel tempio di Kom Ombo. Profondo quasi 15 metri, il pozzo è stato adoperato come Nilometro, un indicatore per determinare l’altezza delle piene del fiume Nilo e poter così prevedere gli andamenti dei raccolti. Lo scopo originario, però, era quello di ricavare informazioni sul reddito delle attività agricole e la loro conseguente tassazione.
La testa, che misura circa 40 centimetri di altezza, 33 cm di larghezza e poco più di 34 cm di spessore, è in fase di studio e nessuna notizia è stata ancora pubblicata sulle riviste specializzate.
Daniele Mancini
Per ulteriori info: world wide web (cercare Ministry of Antiquities Marcus Aurelius)