domenica, 24 Novembre 2024
Personaggi&Protagonisti

IL MISTERO DEI MICENEI POCO MISTERIORIOSI…

Per leggere questo articolo occorrono 4 minuti

Qualche giorno fa ho pubblicato uno splendido video, girato con drone, sugli affascinanti resti di Micene. Ma da chi era abitata? I Micenei sono davvero un popolo misterioso?

Buona lettura.


E’ indubbio che i Micenei stessi possano essere considerati “greci” sia dalla loro decifrabile scrittura, la lineare B, che risultata essere una forma arcaica della lingua greca, sia per la prima fase della civiltà micenea in sé, vissuta nella Grecia continentale, ma marcatamente ispirata dai lontani Minoici provenienti dall’isola di Creta.

Infatti, le prime opere d’arte micenee, i modelli architettonici degli edifici e le armi del primo periodo della Civiltà micenea, attestabile intorno al 1600-1450 a.C., sono molto simili agli stili minoici coevi, al punto che molti storici antichi presumevano che la parte meridionale dell’antica Grecia fosse una colonia cretese dell’Età del Bronzo.

Tavoletta di Linear B da Pylos

Non è così! L’influenza tangibile dei Minoici sui Micenei è derivata, probabilmente, dal florido uso commercio marittimo e dallo scambio di materie e prodotti tra le due diverse culture. A questo proposito, si deve notare che i primi Minoici hanno adoperato il sistema sillabico di scrittura denominato lineare A, ancora parzialmente indecifrabile, trasmettendo un linguaggio completamente diverso dagli antichi dialetti greci.

Intorno alla fine del XV secolo a.C., la Civiltà minoica nativa ha subito una brusca interruzione, probabilmente a causa degli effetti distruttivi dell’eruzione vulcanica di Thera. I Micenei approfittarono di questo periodo caotico e spinsero avanti la loro cultura “continentale” occupando Creta in rovina. L’ascesa micenea si è estesa prepotentemente anche nelle vicine regioni dell’Egeo e, dove non è stato possibile conquistare militarmente, i trattati commerciali sottoscritti con altre potenze vicine, tra cui gli Ittiti dell’Anatolia e l’Antico Egitto, hanno completato il quadro di espansione.

Gli scambi culturali e militari tra questi centri di potere dell’Età del bronzo sono stati evidenti anche dalle attestazioni di impiego di mercenari “esotici”, egiziani e nubiani, negli eserciti micenei e, ovviamente, viceversa. Attestazioni intriganti degli scambi militari potrebbero aver condotto gruppi militari micenei, tra XIV e XIII secolo a.C., a combattere alleati degli Ittiti dell’Anatolia occidentale, concedendo un probabile ma interessante fondamento storico alla Guerra di Troia.

Le testimonianze archeologiche e letterarie suggeriscono come i Micenei abbiamo realizzato importati riforme in ambito militare durante il XIII secolo a.C. grazie alle loro tattiche, in continua evoluzione, per far fronte alla flessibilità e al comando decentrato. Dal punto di vista storico, tali cambiamenti di vasta portata nelle forze armate siano, probabilmente, state realizzate per affrontare un nuovo tipo di minaccia che doveva essere affrontato non con le usuali formazioni numerose di uomini presenti su unl campo di battaglia.

I Micenei, dunque, hanno iniziato a prediligere piccoli gruppi di soldati facilmente disponibili e da stanziare per difendere le aree costiere, come indicato in alcune tavolette in Lineare B databili XIII secolo a.C. e rinvenute a Pylos, un’altra significativa roccaforte micenea. Contemporaneamente a questa riforma militare, sul finire del XIII secolo/inizi XII secolo a.C., l’ascesa dell’architettura fortificata nei principali insediamenti micenei, ha prodotto un’ulteriore intensificarsi dei metodi di protezione dall’esterno.

Dopo pochi decenni, intorno al 1180 a.C., il palazzo di Pylos è stato distrutto e anche la maggior parte degli altri siti e insediamenti micenei hanno subito la stessa sorte, eliminando inesorabilmente una fiorente cultura dell’Età del Bronzo, lasciando ai posteri storici l’enigma di risolvere uno dei misteri sconcertanti del tempo: il Medioevo Ellenico aveva aperto il suo oscuro periodo!

Nel mondo accademico ci sono dibattiti che sulle ipotetiche ragioni di questa improvvisa scomparsa di una civiltà che ha gettato la Grecia in un’epoca torbida durata quasi tre secoli, fino al IX secolo a.C.): alcuni studiosi attribuisco a invasori dorici provenienti dal nord con un nuovo metallo da brandire, il ferro, la causa della caduta di Micene: altri la attribuiscono agli ormai conosciuti Popoli del Mare; non mancano le congetture che suggeriscono cambiamenti climatici e rivoluzioni sociali come cause fondanti di questa rivoluzione culturale.

Attendiamo nuovi studi…

 

Daniele Mancini

Ciao! Lascia un commento o una tua considerazione. Grazie

error: Il contenuto è protetto!!