NUOVI ROTOLI DAL MAR MORTO?
Gli archeologi della Hebrew University of Jerusalem hanno scoperto due grotte, vicino a Qumran, che potrebbero contenere nuovi i Rotoli del Mar Morto.
Fino ad oggi, gli archeologi del team che hanno scavato nelle caverne di Qumran e dintorni, non hanno trovato alcun frammento di nessun manoscritto databile a epoca biblica. Entrambe le nuove grotte, ora chiamate 53b e 53c, sono vicine, però, ad altre caverne che contenevano i Rotoli del Mar Morto fino ad oggi scoperti e non resta che continuare a indagare nei nuovi siti.
I Rotoli del Mar Morto sono costituiti dai resti di 900 manoscritti trovati in 12 caverne situate vicino a Qumran . Molti studiosi ritengono che un gruppo religioso. gli Esseni, vivesse a Qumran e vergò molti dei rotoli del Mar Morto prima di abbandonare il sito intorno al 70 d.C., quando iniziò una rivolta contro i Romani.
Le due nuove caverne esplorate sono situate nei pressi della dodicesima grotta e anch’esse hanno anche le prove di aver contenuto rotoli nel passato.
Tra i manufatti non trafugati dalla grotta 53b nel passato, gli archeologi hanno portato alla luce un tegame in bronzo e grandi quantitativi di vasellame ceramico, composto da olle, brocche, ceramica da fuoco e numerosi frammenti di tessuti e cordame vario. Una lucerna con residui di olio è stata rinvenuta all’ingresso della grotta.
Gli archeologi Randall Price, docente presso la Liberty University in Virginia, e Oren Gutfeld, della Hebrew University of Jerusalem, hanno presentato il primo abstract della loro relazione presentando alla recente alla riunione annuale della American Schools of Oriental Research, tenutosi a Denver, tra il 14 e 17 novembre scorso.
Price conferma che proseguono gli studi dei reperti ceramici provenienti dalla grotta 53b, incluso quelli che avrebbero potuto includere le pergamena. Lo studioso conferma che i tessuti e i cordami trovati in 53b sono simili a quelli trovati nella grotta 12, confermando la deduzione che la grotta potrebbe essere stata utilizzata anche per conservare le pergamene essene.
Il tegame in bronzo, secondo i confronti effettuati, potrebbe risalire al periodo compreso tra il 100 a.C. e il 15 a.C., proprio quando un gruppo umano popolava Qumran e i suoi dintorni. La tipologia della lucerna, invece, è simile a quella delle altre rinvenute nelle grotte già esplorate.
Proseguono alacremente gli scavi archeologi all’interno delle nuove grotte nella speranza che riservino le sorprese agognate.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: American Schools of Oriental Research (pag.202)