SCOPERTO COMPLESSO RESIDENZIALE ALLE PORTE DI UR
Ur è una delle città più antiche del mondo. Un team guidato da Adelheid Otto, direttore dell’Istituto di archeologia del Vicino Oriente presso la Ludwig-Maximilians-Universität München (LMU), ha condotto scavi a Ur, che promettevano di far luce sulla vita dei suoi abitanti di 4000 anni or sono.
Dopo aver completato la seconda stagione con il permesso del Board of Antichities and Heritage iracheno, lo scavo 2019, finanziato dalla Gerda Henkel Foundation e dalla Munich University Association, è durato per 9 settimane.
L’obiettivo del team era un complesso residenziale che si trovava ai margini della città ed è stato datato al periodo intorno al 1835 a.C. Lo scavo fa parte di un progetto più ampio condotto dalla professoressa Elisabeth Stone della Stony Brook University nello Stato di New York.
Il gruppo LMU ha iniziato a lavorare sul sito 2 anni fa e ora ha scoperto l’intero edificio, insieme a una tomba in cui sono stati scoperti i resti di 24 persone.
Il team ha portato alla luce un complesso con 17 camere, un ampio cortile ed è stato recuperato una interessante serie di manufatti. Gli scavi nel centro della città hanno rivelato che la sua popolazione residenziale era chiaramente benestante. Ma invece di trovare abitazioni di classe inferiore nella periferia, il team ha scoperto in un’antica villa babilonese.
Era certamente un edificio molto imponente e gli studiosi hanno identificato la funzione di ciascuna delle sue stanze e i reperti forniscono un quadro molto dettagliato e preciso di come vivevano i suoi abitanti quasi 4000 anni fa.
Anche l’ambiente dedicato alla cucina e al bagno, completo di servizi igienici e un sistema di drenaggio, sono ben conservati. Con i reperti rinvenuti durante lo scavo, è ora possibile ricostruire il modo in cui gli abitanti conducevano le loro vite.
Numerose sono le tavolette di argilla, tra cui lettere con impressioni dei sigilli, in fase di decifrazione dagli specialisti dei cuneiformi, che citano Sin-nada, sommo sacerdote e amministratore delegato del secondo tempio più importante di Ur, una carica che lo rese un personaggio di considerevoli conseguenze in città.
È interessante notare che anche sua moglie fosse coinvolta nell’amministrazione del tempio. In Ur durante questo periodo, anche le donne potevano leggere e scrivere. I ricercatori della LMU hanno anche raccolto campioni botanici e ossi di animali nel corso dello scavo, che ora vengono analizzati per fornire informazioni sulla dieta dei residenti.
I resti umani trovati durante lo scavo, invece, vengono indagati dall’antropologo Andrea Göhring del Dipartimento di Biologia, che ha partecipato attivamente allo scavo. Le analisi preliminari indicano che queste persone erano sane e ben nutrite e alcune di esse sono sopravvissute per 70 anni e più.
Studi più dettagliati forniranno ulteriori informazioni su ciò che mangiarono, la durata media della vita,per quanto tempo hanno vissuto e quanto erano sani, i vari gradi di parentela, se erano nativi di Ur o si erano trasferiti in città da altrove.
Ur era un centro commerciale, quindi è probabile che molti dei suoi abitanti venissero da più lontano. Un team del Dipartimento di Geofisica ha anche condotto un sondaggio geofisico sul tumulo meridionale che ha rivelato che questa parte di Ur era un’area densamente edificata, ma aveva anche spazi aperti, come piazze e porti.
Le indagini di Ur hanno dimostrato che 4000 anni fa la città era una metropoli vivace e densamente stabile, fiorente.
I proprietari del complesso, Sin-nada e la sua famiglia, hanno vissuto una vita prospera quasi un secolo prima che la città stessa raggiungesse la fine. Il suo destino fu segnato quando la popolazione della città si ribellò contro il re di Babilonia, che aveva acquisito il controllo della città. Il re rispose interrompendo l’approvvigionamento idrico reindirizzando il corso dell’Eufrate.
Ur era posizionata, come è oggi, nel mezzo di una steppa asciutta e la vita urbana, alla fine, deve essere diventata impossibile, anche per le minacce prodotte dai cambiamenti climatici.
In pochissimo tempo, la carenza d’acqua ha trasformato questa prospera città in un mucchio di sabbia. Verso il 1720 a.C., Ur cessò di esistere e solo dopo centinaia di anni dopo che la vita a Ur ha ripreso nuovamente.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Ludwig-Maximilians-Universität München