PRIMO PREMIO DEL MODERNO VINCITORE DI MARATONA RESTITUITO ALLA GRECIA
Una curiosa vicenda contorna il premio del vincitore della della maratona durante le Prime Olimpiadi moderne del 1896 svoltesi ad Atene: un antico skyphos, una coppa con due piccole anse, assegnato come premio, è stato restituito alla Grecia da un’università tedesca.
Il Ministero della Cultura greco ha dichiarato che il vaso di ceramica attica a figure nere, databile al 540 a.C. e rinvenuto in Boetia, considerato perduto per decenni, dopo le fondamentali ricerche svolte dall’archeologo Giorgos Kavvadias nel 2014, è tornato nel suo luogo di origine.
Sulla coppa sono rappresentati due corridori nell’intento di produrre un importante sforzo atletico podistico. Davanti a loro è posta la figura di un arbitro/giudice dell’agone sportivo.
Il vaso componeva la raccolta dell’Università di Muenster, nella Germania nord occidentale, ed è stato identificato, “senza alcun dubbio”, come la coppa decorata donata a Spiridon Louis, l’atleta greco vincitore della prima maratona olimpica del 1896.
Louis, ex pastore, un umile portatore d’acqua, ex militare, senza allenamento nella corsa, ottenne una perenne fama in Grecia per la sua inaspettata vittoria sul campo di casa nella maratona, considerata la più importante delle discipline olimpiche. Quale vincitore della gara, oltre allo skyphyos, gli sono stati donati anche un elegante calice d’argento e una medaglia d’argento, entrambi conservati in Grecia.
Il processo di verifica dell’autenticità della coppa ha richiesto molto tempo, ma alla fine è stato dichiarato che l’oggetto fosse davvero lo skyphos assegnato come premio a Louis nel 1896.
In seguito, il manufatto è stato segretamente trafugato dalla Grecia in Germania: un ufficiale nazista, che prestava servizio presso l’Istituto archeologico tedesco di Atene, avrebbe sottratto l’oggetto, insieme ad altro materiale diplomatico, fuori dal paese nel 1934, in seguito a una visita ufficiale di Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda del Reich nazista.
L’Università di Munster, che originariamente sosteneva di aver ottenuto l’oggetto legalmente nel 1986, ha deciso di restituirlo al paese di origine quando le ricerche hanno confermato che è stato “rubato” dalla Grecia.
La dichiarazione di acquisto affermava che la collezione era stata messa insieme da Werner Peek, uno storico che viveva ad Atene negli anni ’30. Ma non è chiaro come la coppa sia finita nelle mani di Peek.
Il Ministro della Cultura greco, Lina Mendoni, ha ringraziato l’università tedesca per il suo gesto, osservando che si trattava di “un dono meraviglioso per il popolo greco”.
La coppa è stata esposta al Museo Archeologico Nazionale di Atene, dove sarà esposta per i prossimi tre mesi prima di essere spostata permanentemente nel Museo di Olimpia, luogo di nascita e sede degli antichi Giochi.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini