venerdì, 22 Novembre 2024
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Statue “coperte”? E i diritti umani?

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Indignazione nazionale ed internazionale. Indignazione del Governo italiano e della Soprintendenza di Roma, che si palleggiano le responsabilità! Indignazione per un’Italia piegata da ben 17 miliardi di ragioni (e sarebbero solo i primi…)! Indignazione per aver concesso ospitalità a “barbari beduini” (così ho letto in un post facebook…)!

101356304-f4ff7575-bd60-43d1-90b7-5dcf5bce43b5Ebbene tutti queste polemiche sterili son state generate in seguito alla visita culturale ai Musei Capitolini del Primo ministro iraniano Rouhani: ad alcune statue esposte sono state coperte le classiche e uniche nudità (ricordo che sono copie romane degli originali greci di II sec. a.C. e non simbolo specifico della nostra cultura italica, come impropriamente sottolineato in altri post facebook…) per permettere a Rouhani , il cui discutibile credo religioso non permette la visione di rappresentazioni di nudi (dettame alquanto opinabile per lui che ha studiato giurisprudenza a Glasgow…), la visita al preziosissimo museo.

Polemiche e indignazioni allontanano, però, da un pregnante argomento che coinvolge l’Iran e il suo governo che, nonostante gli anni di embargo economico subito dalla comunità internazionale, continua “bellamente” a calpestare i minimi diritti umani: dalla pena di morte, alla repressioni del dissenso, arresti arbitrari, tortura e altri maltrattamenti, ai processi iniqui, alle violazioni dei diritti delle donne e degli omosessuali.

Pochi hanno sottolineato quest’aspetto, ma sarebbe dovuto essere  l’argomento fondamentale prima di accettare avidamente commesse di lavoro miliardarie, da un lato, o attaccare le nostre istituzioni per stupide coperture di statue, dall’altro… Tutto questo in un periodo in cui si dibatte sui diritti civili del popolo italiano (Decreto Cirinnà sulle unioni civili, che buona parte della popolazione ritiene inutile), accanendosi o dibattendo sulla visita di Rouhani!

Ma non finisce qui a proposito di diritti calpestati: ieri il parlamento danese ha approvato una legge per scoraggiare i migranti a fare richiesta di asilo nel paese e che, tra le altre cose, permette la confisca di beni e gioielli. La nuova legge dà alle autorità danesi il potere di perquisire vestiti e bagagli dei richiedenti asilo e di tutti i migranti che non hanno diritto a stare in Danimarca, con l’obiettivo di trovare beni che possano coprire le spese dell’accoglienza fino ad un importo pari a 1350 euro: il tutto alla faccia della solidarietà di un paese civile quale, pensavo, fosse la Danimarca, che in questo caso sembra l’Iran! “C’è del marcio in Danimarca”, come diceva Marcello a Orazio nell’Amleto shakespeariano…

Meditiamo, meditiamo…

Daniele Mancini

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