CASUALE RITROVAMENTO TAVOLETTA CANANEA DEL TARDO BRONZO
Un casuale ritrovamento, da parte di un bimbo di sei anni, presso il sito archeologico di Tel Jemmeh, situato nel sud di Israele, di un piccolo manufatto quadrato di argilla di circa 3 cm per lato, una tavoletta, ha lasciato sorpresi gli archeologi dell’Israel Antiquities Authority, che hanno preso in consegna la scoperta.
Secondo gli archeologi Saar Ganor, Itamar Weissbein e Oren Shmueli dell’Israel Antiquities Authority, la tavoletta raffigura la scena di un uomo che conduce un prigioniero. La figura del carceriere indossa una sorta di gonnellino (tipo lo shendit ediziano) e tiene in mano un prigioniero completamente nudo con le mani piegate e legate dietro la schiena. È evidente che l’artista abbia cercato di enfatizzare l’umiliazione del prigioniero mostrandolo nudo o, forse, descrivere le differenze etniche tra le due figure, presentandone le diverse caratteristiche fisiognomiche: i capelli del carceriere sono arricciati e il suo viso è pieno, il prigioniero è magro e la sua faccia è allungata.
Basandosi su confronti con il mondo egiziano e con l’arte cananea locale, i ricercatori stimano che il manufatto debba essere datato al Tardo Bronzo II, tra il XV secolo a.C. e il XII secolo a.C.
La violenza rappresentata solleva interessanti domande sullo sfondo storico della tavoletta: durante questo periodo, l’Impero egiziano governava Canaan ed era stato concesso a governatori/re locali che si dividevano le città stato cananee. Dalle Lettere di Amarna, la corrispondenza reale scambiata tra i re di Canaan e il faraone egiziano, è noto che esistevano lotte interne e conflitti per il controllo del territorio palestinese.
I ricercatori ritengono che la scena raffigurata sulla tavoletta descriva simbolicamente le lotte di potere tra la città di Yurza, oggi Tel Jemmeh, una delle più forti città cananee del sud del paese, e un’altra città stato vicina. Secondo gli archeologi, la scena raffigurata è un elemento della descrizione delle parate della vittoria e potrebbe essere identificata come una raffigurazione commissionata da una cancelleria di stato nell’intento di osannare il nome del proprio governatore/re, aprendo una nuova finestra interpretativa alle lotte per il dominio nel sud del paese durante il tardo bronzo.
Il ritrovamento casuale di manufatti di così pregevole valore storico e artistico e la conseguente restituzione alle autorità archeologiche competenti è un atto di educazione civica di alta moralità.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini