sabato, 23 Novembre 2024
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SANTA SOFIA, ISTANBUL, SARA’ RIPRISTINATA COME MOSCHEA

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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che Santa Sofia, Hagia Sophia, una delle meraviglie architettoniche del mondo, sarebbe stata riaperta per il culto musulmano, scatenando furia nella comunità cristiana e nella vicina Grecia.

La sua dichiarazione è arrivata dopo che un alto tribunale turco ha revocato lo status di monumento bizantino di VI secolo d.C. come museo, aprendo la strada per la sua trasformazione in moschea.

Il monumento, Patrimonio mondiale dell’UNESCO nella storica Istanbul, una calamita per i turisti di tutto il mondo captando quasi 4 milioni di visitatori all’anno, fu edificata come cattedrale dell’Impero bizantino cristiano, ma fu convertito in una moschea dopo la conquista ottomana di Costantinopoli del 1453.

Il Consiglio di Stato, il più alto tribunale amministrativo della Turchia , ha annullato all’unanimità una decisione del gabinetto del 1934 e ha dichiarato che Hagia Sophia fosse registrata come moschea. La sentenza ha già infiammato le tensioni non solo con l’Occidente e lo storico nemico della Grecia, ma anche con la Russia, con la quale Erdogan ha stretto una collaborazione sempre più stretta negli ultimi anni.

La Grecia ha definito la mossa della maggioranza musulmana come una “provocazione aperta al mondo civile” Secondo Lina Mendoni, il Ministro della Cultura greco, il nazionalismo mostrato da Erdogan riporta indietro di sei secoli il suo paese

Anche la Chiesa ortodossa russa si è espressa con toni drastici perché la preoccupazione di milioni di cristiani non è stata ascoltata e la decisione mostra che tutti i motivi riguardanti la necessità di gestire la situazione in modo estremamente delicato sono stati ignorati!

Anche l’UNESCO aveva messo in guardia la Turchia dal convertire Santa Sophia, sollecitando il dialogo prima che fosse presa qualsiasi decisione e stessa cosa dicasi per gli Stati Uniti, che hanno anche esortato a modificare lo status del monumento.

Hagia Sophia, che si trova di fronte all’imponente Moschea di Sultanahmet, spesso chiamata Moschea Blu, è un museo dal 1935 e aperto a credenti di tutte le fedi. Con il decreto presidenziale che riporta Hagia Sophia come “moschea”, Erdogan ha anche annunciato che la sua amministrazione sarebbe stata consegnata alla direzione degli affari religiosi turca, conosciuta come Diyanet.

Negli ultimi anni Erdogan ha posto grande enfasi sulle battaglie che hanno portato alla sconfitta di Bisanzio da parte degli ottomani, con feste sontuose organizzate ogni anno per celebrare la conquista. I chierici musulmani hanno occasionalmente recitato preghiere nel museo in occasione di anniversari o feste religiose chiave.

Molti cittadini turchi si sono radunati attorno al monumento per festeggiare il ritorno di Santa Sofia alla fede musulmana, sempre sotto il vigile controllo della polizia turca, con slogan tendenziosi e nazionalisti che, chi vi scrive, non ritiene essere di fonte completamente popolare…

Il Consiglio di Stato ha discusso lo scorso 2 luglio il caso presentato dall’associazione turca per la protezione dei monumenti storici e dell’ambiente turco, che ha richiesto la riapertura di Santa Sofia per le preghiere musulmane.

Dal 2005, invece, diversi sono stati i tentativi di modificare lo stato dell’edificio e nel 2018, la Corte costituzionale ha respinto una delle richieste.

Chi vi scrive ritiene, ovviamente, che la decisione abbia lo scopo di “guadagnare punti” con i componenti più credenti e nazionalisti del partito pro Erdogan: è da chiedersi, dunque, se Santa Sofia sia il simbolo più evidente del passato ottomano della Turchia e quanto l’intrepido Erdogan stia sfruttando tutta la situazione per rafforzare la sua base, snobbando le opposizioni nazionali e straniere…

 

Daniele Mancini

Battistero Santa Sofia

 

 

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