AL LARGO DELLE COSTE TEDESCHE, INDIVIDUATA STRUTTURA IN PIETRA, OGGI SOMMERSA, UTILIZZATA PER LA CACCIA 12.000 ANNI FA
Una nuova indagine archeologica ha permesso di individuare una struttura in pietra sommersa nel Mar Baltico, di fronte alle coste tedesche e gli archeologi avrebbero ipotizzato che si tratta di un muro costruito circa 11.000 anni fa per la caccia alle renne quando il luogo era terraferma.
I ricercatori suggeriscono che i cacciatori-raccoglitori locali abbiano costruito il muro con 1.670 pietre che si estende per quasi un chilometro, alto circa un metro e largo quasi due metri. Il team ha individuato la struttura tramite un normale sonar immerso nel luogo e oggi si trova a una profondità di circa 21 metri e a circa 10 chilometri a est di Rerik, in Germania, nella baia di Meclemburgo.
I ricercatori hanno ora mappato il muro utilizzando apparecchiature sonar su barche e su un veicolo sottomarino autonomo e hanno effettuato immersioni in diversi siti lungo la sua estensione. Tali indagini e i campioni di sedimenti dal fondale marino, recuperati attorno alla struttura, indicano che sia stata costruita appositamente sulla terraferma, oggi, invece, una caratteristica naturale del paesaggio ora sommerso.
Jacob Geersen, della Kiel University, e Marcel Bradtmöller, preistorico dell‘Università di Rostock, autori principali dello studio sulla scoperta recentemente pubblicato sulla rivista PNAS, ritengono che il muro sembra essere stato costruito accanto alla riva di un’antica palude o lago che avrebbe impedito agli animali della mandria di fuggire in quella direzione.
Oltre a mappare il muro, i ricercatori sperano di trovare manufatti sepolti lungo la sua lunghezza che potrebbero rivelare di più sulle origini e sull’uso della struttura in pietra e suggeriscono che alcune parti del muro avrebbero potuto essere “cieche”, dove i cacciatori incaricati di uccidere gli animali avrebbero potuto nascondersi per non spaventare una mandria in preda al panico.
In parte, a causa dell’ambiente acquatico a basso contenuto di ossigeno, le strutture sommerse sono ben conservate, ma sono difficili da studiare perchè il muro della Baia di Meclemburgo si trova in acque relativamente protette lungo la costa baltica, a differenza delle strutture nella regione del Doggerland nel Mare del Nord, dove tempeste e onde alte sono comuni.
Oltre a preservare meglio la struttura in pietra, le acque più miti rendono più facile indagare sui fondali e i ricercatori prevedono di tornare sul sito tra pochi mesi.
Secondo i ricercatori, dunque, il muro, se confermato che è una struttura creata dall’uomo, dimostrerebbe chiaramente che le piattaforme costiere, molte delle quali erano abitabili prima dell’innalzamento del livello del mare successivo all’ultima glaciazione, avrebbero conservato tracce di stili di vita preistorici raramente preservati sulla terraferma.
Molti siti ora sommersi sono in fase di sviluppo della ricerca ma anche in pericolo per le comuni attività costiere o offshore.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Kiel University