AMENOTHEP III E SEKHMET, BENTORNATI!
Giorni di scoperte clamorose dall’Egitto: Psammetico I, Amenothep III, Sekhmet…
Alto il clamore della scoperta di una colossale statua in quarzite di un faraone, a Eliopoli, nei pressi de Il Cairo: per giorni si sono ricorse le voci su chi fosse il personaggio identificato dalla statua e, ovviamente, le suggestioni giornalettistiche, hanno puntato il dito su Ramses II! Ma, leggendo “sotto le pieghe” della scoperta (il cartiglio!) si è concluso che il faraone in questione fosse Psammetico I, faraone fondatore della XXVI Dinastia (solo VII sec. a.C., si fa per dire…). Per ulteriori info sulla vicenda, si legga il blog Djed Medu che riporta i dettagli della scoperta.
Quasi contemporaneamente, la notizia di un’altra notevole scoperta è arrivata sui siti e i blog di tutto il mondo. Buona lettura.
La Colossi of Memnon and Amenhotep III Temple Conservation Project ha rinvenuto una magnifica statua in granito nero che rappresenta il Faraone Amenhotep III seduto su trono. Il direttore del progetto, Hourig Sourouzian, ha affermato che la statua è alta 248 cm, larga 61 cm e profonda 110 cm ed è stata trovata nel grande cortile del tempio di Amenhotep III, sulla riva occidentale di Tebe.
“Si tratta di un capolavoro della scultura egizia: estremamente ben scolpito e perfettamente lucido”, ha aggiunto Sourouzian, confermando che la statua mostra il re con caratteristiche molto giovanile del viso, confermando che, probabilmente, la stiatua sia stata commissionato all’inizio del suo regno. Una statua simile è stata scoperta dallo stesso team nel 2009 ed è ora temporaneamente in mostra nel Museo dell’Arte dell’Antico Egitto di Luxor . Quando il ripristino del sito sarà completato, ha affermato Sourouzian, la coppia delle statue di Amenothep III saranno nuovamente posizionate e mostrate nel tempio, nelle loro posizioni originali.
Mahmoud Afifi, direttore del Ministero delle Antichità egiziano, l’antico dipartimento di antichità ha rivelato che il team ha scoperto fino a 66 parti di statue della dea Sekhmet, nel corso di stagione archeologico. Questi frammenti sono di statue che mostrano la dea seduta o in piedi con uno scettro di papiro e di un ankh, il simbolo della vita. Su molte di queste statue si è conservata anche la testa di leone, una delle peculiarità della dea. Altri frammenti includono busti, teste staccate dalle loro basi e molte altre parti.
Il saggio di scavo che ha prodotto questa eccezionale scoperta è stato realizzato durante un’indagine archeologica tra le rovine del tempio funerario di Amenothep III, precisamente nell’area tra la corte a peristilio del tempio stesso e la sala ipostila, mentre gli archeologi cercavano di individuare i resti del muro che separa le due aree. Le sculture sono di grande qualità artistica e di grande interesse archeologico; sono sopravvissute in una vasta cava del tempio realizzata nel periodo ramesside dopo un forte terremoto che ha rovesciato le pareti e le colonne del complesso funerario.
Come indica il suo nome, Sekhmet dalla testa di leone (il suo nome deriva da da sekhem, che significa “forza”) è una dea potente che protegge il dio del sole contro i suoi nemici. Il Faraone Amenhotep III commissionò centinaia di statue della dea per i templi che ha fatto edificare a Tebe. Nel suo tempio funerario in particolare, il suo “tempio di milioni di anni“, il gran numero di queste statue aveva lo scopo di proteggere il sovrano dal male e respingere o curare le malattie.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: english.ahram.org.eg; archaeology.org