ANALIZZATA ANTICA BIRRA EGIZIANA
Risale a circa 5.600 anni or sono quando la popolazione di Hierakonpolis, il nome greco dell’antica Nekhen, sulla riva occidentale del Nilo dell’Alto Egitto (a sud, per intenderci…), produceva e beveva birra. Oggi, un team internazionale di ricercatori ha esaminato i suoi componenti per far luce sulla ricetta esatta.
Mohamed A. Farag, Moamen M. Elmassry, Masahiro Baba e Renée Friedman hanno pubblicato in Scientific Reports un articolo rivelando i componenti della più antica birra egiziana attraverso l’uso di moderni strumenti quali gli infrarossi e la spettrometria di massa.
Come sottolineano gli autori dello studio, precedenti ricerche hanno dimostrato che gli antichi egizi usavano il grano maltato e l’orzo come ingredienti principali nella produzione della birra, ma è sempre mancata la determinazione chimica della ricetta esatta.
Per studiare i componenti della birra antica, i ricercatori hanno condotto un’analisi dettagliata dei metaboliti basati su IR (infrarossi) e GC-MS (gastromatografia-spettrometria di massa) mirando ai metaboliti volatili e non volatili sui residui recuperati dall’interno delle vasche dell’installazione più antica del mondo, databile al 3600 a.C. circa, per la produzione di birra su larga scala, situata proprio nel principale centro politico pre-faraonico di Hierakonpolis.
Oltre a distinguere le “firme chimiche” dei vari agenti aromatizzanti, un risultato significativo della specifica analisi è la scoperta, per la prima volta, di acido fosforico ad alto livello, probabilmente usato come conservante, proprio come nelle bevande moderne.
Questa scoperta suggerisce che i primi produttori di birra avevano acquisito le conoscenze necessarie per produrre e conservare in modo efficiente grandi quantità di birra.
Secondo Farag, dunque, questo studio, grazie alle moderne analisi utilizzate, fornisce il profilo chimico più dettagliato di una birra antica utilizzando le tecniche spettrometriche e fornendo prove concrete dei componenti naturali di partenza utilizzati nella produzione della bevanda al malto egiziana.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini