COMBINAZIONI DI TECNICHE DI DATAZIONE AL SERVIZIO DEL PALEOLITICO
Una pubblicazione sulla rivista Quaternary International di uno studio condotto da Mathieu Duval, del programma Ramon y Cajal Research Fellow istituito presso il Centro Nacional de Investigacion sobre la Evolucion Humana (CENIEH), si basa sull’uso di una combinazione, senza precedenti fino a oggi, di tre diverse metodologie di datazione, la risonanza paramagnetica elettronica o risonanza di spin elettronico, nota come EPR (dall’inglese Electron Paramagnetic Resonance) o ESR (Electron Spin Resonance), la luminescenza e il paleomagnetismo: le tecniche sono state adoperate in due siti del Paleolitico inferiore in Francia.
Secondo Duval, lo scopo iniziale era di affinare la cronologia di questi due siti, che sono tra le più antiche testimonianze della presenza umana nell’Europa occidentale, a nord della latitudine 45° N, prima di 500.000 anni fa. In precedenza, i siti sono stati datati utilizzando un solo metodo mentre ora si riesce a fornire una valutazione cronologica basata su un approccio multiplo che consente di costruire un solido quadro temporale.
I due siti archeologici hanno consegnato strumenti litici tipici del Paleolitico Inferiore, il periodo culturale più antico individuato in Europa. Il primo, Lunery-la Terre-des-Sablons, ha fornito un’industria litica olduvaiana simile a quella che si trova in altri siti come Atapuerca Gran Dolina, Sima del Elefante, Barranco Leon o Fuente Nueva-3, tutti in Spagna.
Inizialmente datato a circa 1,1 milioni di anni, il nuovo studio indica un processo di formazione del sito più complesso di quanto si pensasse in precedenza e per gli strumenti litici viene ora proposta un’età minima di 710.000 anni.
I risultati ottenuti per il secondo sito, Brinay-la Noira, sono invece in accordo con i dati ottenuti in precedenza. Confermano l’età dell’industria litica a circa 650.000 anni, rendendo il sito uno dei più antichi siti acheuleani dell’Europa occidentale.
Secondo Josep M. Pares, coautore dello studio e responsabile del programma di geocronologia e geologia del CENIEH, oggi, il numero di siti del Paleolitico nell’Europa occidentale è ancora molto limitato: è, dunque, essenziale ottenere almeno una datazione accurata per quelli che sono stati trovati e scavati finora. Questi nuovi risultati di datazione contribuiranno a migliorare la comprensione dei tempi dei primi insediamenti umani nell’Europa occidentale.
Questo lavoro è il risultato di una collaborazione scientifica internazionale che ha coinvolto ricercatori di varie prestigiose istituzioni come il CENIEH (Spagna), il Museum National d’Histoire Naturelle (Francia) e l’Università di Adelaide (Australia).
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: CENIEH
Professor Mancini, ieri non mi era giunto un Suo articolo, cosa che per me e’ divenuta vitale !!!! ed allora ho temuto che Lei fosse vittima del bestiale COVID !) !!! sono felice che non sia cosi’, perche’ i Suoi articoli sono degni di un “riconoscimento Nazionale” da parte del Presidente della Repubblica, che sta sminuendo il valore dei detti eleggendo ad “eroi del Paese” persone di nessuna Cultura e merito !!!! Arrivederci (lo spero) ogni mattina, per respirare CULTURA. Suo G. Carlo Pavia
Grazie Gian Carlo, sempre pregno di complimenti e lieto di continuare a raccogliere i Suoi favori. La prego di non chiamarmi “professore”, oltre a non esserlo, non sono degno di aver così importante titolo. Le ricordo che, come da qualche mese a questa parte, pubblico i miei articoli a giorni alterni, per non appesantire i lettori e il sottoscritto.
Grazie ancora per leggermi.
Un caro saluto.
Daniele Mancini