Alcuni archeologi potrebbero aver identificato i resti del padre, Filippo II, del fratellastro e del figlio di Alessandro Magno in un tris di tombe in una necropoli nel sito di Aegae/Aigai, in Macedonia, Grecia.
I ricercatori hanno a lungo dibattuto su quali membri della famiglia reale macedone fossero sepolti in ciascuna tomba. Ora, una nuova controversa analisi suggerisce che i ricercatori in precedenza avevano confuso le tombe e affermano di aver identificato i reali occupanti di ciascuna tomba.
Conosciuto come il “Grande Tumulo“, il luogo di sepoltura di Aegae, l’originaria capitale macedone, l’odierna Vergina, contiene tre tombe costruite durante il IV secolo a.C. che alcuni archeologi “rileggono” in un articolo pubblicata sulla rivista Journal of Archaeological Science: Reports.
Il complesso tombale reale è stato scoperto negli anni ’70 del XX secolo e sono state identificate come Tombe I, II e III: contenevano i resti di individui di rango reale strettamente imparentati con Alessandro Magno, il monarca macedone che regnò dal 336 a.C. fino alla sua morte, nel 323 a.C. Questi individui erano il padre di Alessandro Magno, il re Filippo II; suo figlio, Alessandro IV, avuto dalla moglie Roxane; il suo fratellastro maggiore, il re Filippo III Arrhidaeus.
Per determinare l’identità dei resti scheletrici, per il nuovo studio gli archeologi hanno esaminato le antiche fonti su ciascun individuo, analizzato eventuali lesioni o anomalie scheletriche che potrebbero aiutare a identificarli, li hanno confrontati con le radiografie di ciascuno scheletro.
Secondo Antonios Bartsiokas, docente emerito di antropologia e paleoantropologia presso l’Università Democrito di Tracia, re Filippo II è stato identificato come l’occupante della Tomba I sulla base dell’articolazione del ginocchio fuso dello scheletro maschile. I ricercatori ritengono che l’infortunio era “coerente con le prove storiche della zoppia del re Filippo II” e sia stato sepolto accanto a una delle sue mogli, la regina Cleopatra, e al loro bambino appena nato, l’unico neonato della dinastia macedone a morire poco dopo la nascita. L’età dello scheletro femminile di 18 anni è stata determinata in base alle linee epifisarie che mostrano quando l’osso ha smesso di crescere dal suo omero e questo numero coincide con l’età di Cleopatra estrapolata dalle fonti antiche.
Tuttavia, alcuni archeologi sostengono da tempo che Filippo II sia stato effettivamente sepolto nella Tomba II e non nella Tomba I. Poiché non è stato trovato alcun trauma fisico sullo scheletro maschile nella Tomba II, la nuova revisione ha concluso che si trattava del re Filippo III Arrhidaeus, che governò la Macedonia dopo la morte di Alessandro Magno. Fu sepolto con sua moglie, Adea Eurydice, una “donna guerriera che era a capo dell’esercito” e il suo scheletro era circondato da diverse armi.
I ricercatori sottolineano, inoltre, che la Tomba I era una tomba molto piccola e povera mentre la Tomba II era molto grande e ricca, confermando che, secondo le fonti, la Macedonia era in grave crisi economica quando Alessandro iniziò la sua campagna ed era molto ricca quando morì, coerente con la Tomba I di Filippo II e la Tomba II di suo figlio Arrhidaeus.
Lo scheletro nella Tomba II non presentava un segno rivelatore che fosse stato associato a Filippo II: la ferita all’occhio. Studi precedenti avevano stabilito che il cranio maschile nella Tomba II mostrava una lesione traumatica sul lato destro del cranio, ma tali affermazioni sono state confutate in diversi studi, inclusa questa nuova revisione.
Questo dettaglio ha anche aiutato i ricercatori a determinare che la Tomba II non ospitava i resti di Filippo II. Da notare che la parte del cranio che avrebbe dovuto contenere la ferita all’occhio nella Tomba I non è stata conservata.
Infine, i ricercatori hanno identificato l’occupante della Tomba III come Alessandro IV, il figlio adolescente di Alessandro Magno che fu ucciso in una lotta per il potere dopo la morte del padre, una conclusione sulla quale la maggior parte degli studiosi è d’accordo.
Tuttavia diverse ipotesi suggeriscono ancora che grazie a complessi analisi di esami forensi, di alcuni contesti storici e numerose menzione di punti di vista opposti, Filippo II sia stato sepolto nella Tomba II.
Da non sottovalutare anche il dettaglio che le due camere della Tomba II furono costruite in tempi diversi, mentre la sepoltura di Filippo III ed Euridice era prevista doppia, il che significa che la costruzione di entrambe le tombe dovrebbe essere contemporanee. Anche la questione significativa del trauma intorno all’occhio destro del cranio della Tomba II, sembrerebbe coerente con la ferita che Filippo subì a Metone nel 354 a.C., quando un fulmine lanciato dai bastioni lo colpì all’occhio.
Inoltre, anche le pareti non decorate della tomba (a differenza della Tomba I) tendono a far pensare che Filippo II ne fosse l’occupante, poiché sappiamo che suo figlio e successore Alessandro III dovette seppellire rapidamente suo padre per far fronte a una rivolta dei Greci. Alessandro progettò di rivisitare la tomba e farne una che rivaleggiasse con le piramidi, ma non lo fece mai.
Bartsiokas, tuttavia, non è d’accordo, dicendo che mentre la Tomba II ha pareti non decorate, ha una facciata elaborata sulla parete anteriore, un’impressionante anticamera e doppie sepolture a incinerazione, operazioni che avrebbero richiesto un po’ di tempo per essere completata e rendendola un buon candidato all’uso immediato, per essendo la tomba del fratellastro e della cognata di Alessandro. Ha anche contestato l’idea che la Tomba II avesse camere costruite in tempi diversi, poiché ricerche precedenti avevano mostrato che i resti della pira funebre sarebbero stati trovati sul tetto di entrambe le camere della Tomba II.
Riusciremo a sapere con certezza chi siano gli occupanti del Grande Tumulo? Nessuna identificazione del defunto nella Tomba II potrà mai essere convincente al 100% alla luce delle prove attuali, delle analisi e delle argomentazioni storiche ragionate, ma a conti fatti, la tomba è molto probabilmente quella del più grande re della Macedonia, Filippo II…