DA MODERNE ANALISI, INDIVIDUATE LE ANTICHE ROTTE COMMERCIALI DELLE PIETRE PREZIOSE
Sin dall’antichità, le pietre preziose sono state estratte e scambiate in tutto il mondo come merce rara, viaggiando per continenti dalla loro origine fino ai forzieri dei grandi collezionisti. Le gemme sono geologicamente definite come minerali e celebrati per bellezza, simboli di potere e rarità. La loro composizione elementare unica e la struttura atomica fungono da impronta digitale, consentendo ai ricercatori di scoprire i luoghi di estrazione delle pietre e, con esso, le rotte commerciali storiche.
In un articolo pubblicato sulla rivista AIP Advances, da Amal Abdelfattah Khedr e altri colleghi della Cairo University, i ricercatori hanno impiegato tre moderne tecniche spettroscopiche per analizzare le gemme rinvenuta nel territorio compreso tra Nubia, Sinai e Penisola arabica, confrontandole con gemme simili provenienti da tutto il mondo.
Utilizzando la spettroscopia di rottura indotta da laser (LIBS, un tipo di spettrometro a emissione atomica), la spettroscopia a infrarossi in trasformata di Fourier (FTIR) e la spettroscopia Raman, gli autori hanno identificato gli elementi che influenzano il colore delle gemme, la differenziazione tra le pietre trovate all’interno e all’esterno della regione e hanno distinto il naturale dal sintetico.
Il territorio arabo-nubiano è un’enorme deposito minerario che racchiude il Mar Rosso, tra l’attuale Egitto e l’Arabia Saudita. I depositi risalgono alla prima era geologica della Terra e i metalli preziosi e le pietre preziose sono stati raccolti per migliaia di anni.
Secondo Adel Surour, uno degli autori, lo studio hs dimostrato le principali caratteristiche spettroscopiche delle pietre preziose di questa zona del Medio Oriente, per distinguerle dalle pietre simili provenienti da altre località del mondo, incluso una varietà di gemme di silicato, come lo smeraldo delle antiche miniere di Cleopatra, in Egitto, ametista, peridoto e amazzonite provenienti da altri siti storici che risalgono principalmente all’epoca romana.
Le varie tecniche spettroscopiche impiegate hanno rivelato informazioni diverse sulle pietre. La LIBS caratterizza rapidamente la composizione chimica, mentre la FTIR determina i gruppi funzionali collegati alla struttura e indica la presenza di acqua e altri idrocarburi. Anche per materiali chimicamente identici, la spettroscopia Raman mostra la struttura cristallina unica degli atomi delle gemme.
Gli autori hanno identificato che il contenuto di ferro è correlato alla tonalità viola, caratteristica delle ametiste, e che anche altri elementi come rame, cromo e vanadio sono responsabili della colorazione. Un caratteristico picco d’acqua espone gemme sintetiche coltivate in laboratorio, che sono utili per scopi scientifici, identiche alle gemme naturali ma meno costose.
La struttura cristallina ha differenziato le perle di amazzonite dal Messico, dalla Giordania e dell’Egitto. Sorour ritiene che le pietre preziose, come lo smeraldo e il peridoto, sono state estratte fin dall’antichità e trasportate, via mare, attraverso le vie commerciali più famose: ad esempio, le corone reali europee sono decorate con pietre preziose particolari che provengono dall’Africa o dall’Asia.
Lo studio dimostra, dunque, che sono necessari metodi precisi per distinguere le origine di una pietra preziosa e tracciare le antiche rotte commerciali per avere informazioni corrette sul luogo originale da cui è stata estratta e del loro viaggio.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: American Institute of Physics