lunedì, 16 Settembre 2024
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DECIFRATE “APOCALITTICHE” TAVOLETTE IN CUNEIFORME DEPOSITATE AL BRITISH MUSEUM DA UN SECOLO…

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Un team di ricercatori ha finalmente decifrato delle tavolette in cuneiforme risalenti a 4000 anni fa e rinvenute da oltre 100 anni in quello che oggi è l’Iraq, durante una delle tante missioni inglesi del periodo. Le tavolette “apocalittiche” descrivono come alcune eclissi lunari siano presagi di morte, distruzione e pestilenza.

Secondo Andrew George , docente emerito di babilonese presso l’Università di Londra, e Junko Taniguchi, ricercatore indipendente, in un articolo pubblicato di recente sul Journal of Cuneiform Studies, le quattro tavolette d’argilla rappresentano i più antichi esempi di compendi di presagi delle eclissi lunari finora scoperti. Gli autori delle tavolette si servivano dell’ore della notte, del movimento delle ombre, della data e della durata delle eclissi per predire i presagi.

Ad esempio, secondo un presagio, se un’eclissi si oscura dal suo centro tutto velocemente e si schiarisce altrettanto velocemente, un re morirà con la conseguente distruzione di Elam, un’area della Mesopotamia centrata in quella che oggi è l’Iran. Da un altro presagio, se un’eclissi inizia a sud e poi si schiarisce, ci sarà la caduta di Subartu e Akkad, entrambe regioni della Mezzaluna fertile dell’antichità. Da un’altra tavoletta in cuneiforme, da un altro presagio recita che se un’eclissi avviene nella veglia serale, presto ci sarà una pestilenza”.

È possibile che gli antichi astrologi si servissero delle esperienze passate per determinare quali presagi preannunciassero le eclissi e George ritiene che le origini di alcuni dei presagi potrebbero essere state in esperienze reali, ovvero l’osservazione di un’eclissi e in seguito da una catastrofe. Tuttavia, osserva George, la maggior parte dei presagi è stata probabilmente determinata tramite un sistema teorico che collegava le caratteristiche dell’eclissi a vari presagi.

Le tavolette in cuneiforme provengono probabilmente da Sippar, una città che prosperò in quello che oggi è l’Iraq e, all’epoca in cui furono scritte le tavolette, l’Impero babilonese prosperava in vaste parti della regione. Le tavolette divennero parte della collezione del The British Museum tra il 1892 e il 1914, ma non erano state completamente tradotte e pubblicate fino ad oggi.

Nella Babilonia di 4000 anni fa e in altre parti della Mesopotamia c’era la forte convinzione che gli eventi celesti potessero predire il futuro. I ricercatori scrivono che le popolazioni credevano che gli eventi nel cielo fossero segnali codificati posti lì dagli dei come avvertimenti sulle prospettive future di coloro che erano sulla terra e i sacerdoti e gli astronomi che consigliavano il re vegliavano sul cielo notturno e confrontavano le loro osservazioni con il corpus accademico di testi di presagi celesti.

I re dell’antica Mesopotamia non si affidavano solo ai presagi delle eclissi per prevedere cosa sarebbe successo. Secondo George e Taniguchi, se la previsione associata a un dato presagio era minacciosa, ad esempio ‘un re morirà’, allora veniva condotta un’indagine oracolare tramite l’ispezione delle viscere degli animali per determinare se il re fosse realmente in pericolo.

Se le viscere dell’animale suggerivano un pericolo, gli uomini delle classi colte credevano di poter eseguire determinati rituali in grado di annullare il cattivo presagio, contrastando così le forze del male che vi si nascondevano. Dunque, anche se i presagi erano cattivi, le persone credevano comunque che il futuro previsto potesse essere aggirato.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: The Tower of Babel: Archaeology, history and cuneiform texts by A. George

 

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