DISTRUZIONI ASSIRE DI VIII SECOLO A.C. IDENTIFICATE A GERUSALEMME
Gli scavi archeologici a Gerusalemme portano sempre nuove e interessanti scoperte, spesso in netto contrasto con gli scritti biblici ma spesso confermano gli eventi cronachistici di altra provenienza: recentemente un team di archeologi dell’IAA ha rinvenuto tracce di una campagna militare assira contro la Giudea che si concluse con l’assedio di Gerusalemme, mentre in passato sono state trovate tracce di altre distruzioni.
La campagna fu lanciata nel 701 a.C., quando Sennacherib era re d’Assiria ed Ezechia era re di Giudea. Sennacherib lanciò la campagna perché considerava Ezechia un re vassallo che avrebbe dovuto obbedire e pagare tributi agli Assiri, ma Ezechia si sarebbe rifiutato e si sarebbe ribellato.
Nel quartiere Mordot Arnona di Gerusalemme, gli archeologi hanno scoperto un edificio amministrativo che in tempi antichi era utilizzato proprio per riscuotere la tassazione che avrebbe subito una serie di modifiche durante i sceoli VIII e VII a.C.
Gli archeologi hanno scoperto che durante l’VIII secolo a.C., l’edificio, utilizzato come centro per l’elaborazione delle tasse per Ezechia, un’Agenzia delle Entrate ante litteram, conteneva giare con iscrizioni che affermavano che le tasse erano di proprietà del re. Secondo Neria Sapir, direttrice degli scavi del sito, in un video rilasciato dall’Israel Antiquities Authority (IAA) conferma che questo edificio era il vero e proprio generatore economico del regno giudaico!
Sapir osserva che le giare ceramiche sarebbero provenienti dalle campagna, dove i singoli individui, le tribù e, forse, i proprietari terrieri o funzionari governativi, avrebbero pagato le tasse e i funzionari di riscossione le avrebbero incassate anche in prodotti agricoli, forse olio d’oliva. Alcune anse delle giare contengono i sigilli con i nomi dei funzionari che si assicuravano che le tasse fossero riscosse e pagate al re.
Quando Sennacherib invase la Giudea, le sue forze distrussero questo edificio e lo ridussero a un cumulo di macerie. Grandi pietre delle fondamenta dell’edificio furono poste in cima alle macerie, rendendolo più visibile a chi si trovava nella campagna circostante. La tempistica della distruzione e il fatto che le pietre delle fondamenta furono poste in cima significa che la distruzione fu probabilmente intenzionale.
I direttori degli scavi Sapir, Nathan Ben-Ari e Benyamin Storchan, interpretano questi cambiamenti radicali come una dichiarazione del governo reale assiro volta a trasmettere un messaggio politico-diplomatico alla regione circostante e a chiarire ‘chi fosse veramente al comando’.
Gli archeologi hanno scoperto che durante il VII secolo a.C. l’edificio fu ricostruito e le giare furono di nuovo utilizzate per riscuotere le tasse: questa volta le iscrizioni sulle giare erano diverse, indicando che le persone non pagavano le tasse a Ezechia, bensì al re d’Assiria!
Se ne deduce che, se a Ezechia fu concesso di rimanere re di Giudea, gli Assiri avevano iniziato a riscuotere le imposizioni fiscali dall’area circostante Gerusalemme.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: IAA