giovedì, 21 Novembre 2024
Scoperte&SitiArcheologici

GRAZIE ALL’ARCHEOLOGIA PREVENTIVA, IDENTIFICATA CAVA E DISCARICA ROMANA A RENNES, FRANCIA

Per leggere questo articolo occorrono 3 minuti

Un team di archeologi francesi dell’INRAP, durante una vasta operazioni di scavi di archeologia preventiva, ha portato alla luce, presso la città di Rennes, in  Bretagna, un tesoro di manufatti risalenti al II secolo d.C. tra cui alcune statuette della dea Venere, una fornace per vasi in ceramica, monete e fibule, tutto in un luogo insolito: una cava di scisto del periodo romano dismessa e successivamente riutilizzata come discarica.

Situata nel nord-ovest della Francia, Rennes fu fondata dai Celti armoricani e poi rinominata Condate Riedonum dai Romani.

Gli archeologi dell’Institut national de recherches archéologiques préventives hanno dapprima individuato un sito rupestre di epoca romana, appena fuori dal confine settentrionale della città, utilizzato come cava, disposto in più fasi, da cui i Romani estraevano lastre di scisto, una roccia metamorfica caratterizzata da una disposizione regolare di componenti minerali lamellari o fibrosi, comunemente usata nell’antica costruzione di edifici pubblici, abitazioni e mura urbiche dell’antica Rennes romana.

Secondo Jason Farr, archeologo della Saint Mary’s University di Halifax, in Canada, conferma quanto i Romani fossero famosi per lo sviluppo di cave in tutto il Mediterraneo e osserva come la maggior parte delle cave nel mondo romano sarebbero state attività locali, incentrate sulla fornitura di pietre da costruzione per i centri urbani vicini e per le fattorie locali. I muri in opera cementizia, inoltre, richiedevano una grande quantità di pietra.

Quando la pietra fu esaurita e la cava abbandonata, nel II secolo d.C., divenne una grande discarica di rifiuti. Gli archeologi dell’INRAP hanno portato alla luce numerosi frammenti di ciotolame e vasellame vario, alcune monete, alcune fibule e alcune statuette in terracotta, tra cui due raffiguranti Venere in ruoli diversi. Conosciuta come la dea dell’amore nel periodo romano, Venere divenne strettamente associata alle imperatrici, acquisendo un significato più matronale rispetto all’Afrodite greca, e le stesse imperatrici venivano regolarmente identificate con lei

Lo scavo della cava ha restituito un frammento di una Venere genitrice che mostra il busto drappeggiato in tessuto. Il secondo esempio, più completo, è di  una Venere anadiomene (che sorge dal mare): è nuda e, con la mano destra, lascia scivolare l’acqua dai capelli.

Nel periodo medievale, tra XIV al XV secolo, la cava di Rennes fu completamente interrata e gli archeologi dell’INRAP hanno anche identificato resti di edifici in legno, fornaci e pozzi che suggeriscono come l’area fosse stata riutilizzata per la produzione artigianale. È stata trovata anche una tubatura idraulica sotterranea del XVII secolo, che correva sotto un collegio femminile storicamente noto e che forniva acqua a Rennes.

Oltre ai numerosi manufatti rinvenuti, la cava di Rennes è importante perché fornisce numerosi informazioni agli archeologi sui metodi di estrazione della pietra, sugli strumenti di cesellatura e sull’organizzazione e la gestione del luogo durante lo sviluppo di un centro urbano romano di provincia, rivelando un ruolo chiave svolto dall’industria estrattiva e delle costruzioni nell’economia locale.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Ciao! Lascia un commento o una tua considerazione. Grazie

error: Il contenuto è protetto!!