IDENTIFICATO TERREMOTO DA SCAVI ARCHEOLOGICI NELLA CITTA’ DI DAVIDE, GERUSALEMME
Un team di archeologi dell’Israel Antiquities Authority che lavora nel sito della Città di Davide, a Gerusalemme, ha rinvenuto le tracce di un terremoto che sarebbe stato menzionato anche nel Libro di Amos, databile all’VIII secolo a.C., e che abbia colpito l’antica città, uno dei terremoti più forti e dannosi dell’antichità.
Secondo i ricercatori, la scoperta di uno strato di macerie contenente edifici crollati e ceramiche in frantumi fornisce nuove tracce per identificare il terremoto citato nei libri sacri. Le tracce dell’evento sismico sono state identificate anche in altri scavi in Israele e nel Levante meridionale, tra cui Hatzor e Tell es-Safi/Gathe e, addirittura, attraverso dei carotaggi geologici nei fondali del Mar Morto.
Lo strato di distruzione è stato scoperto in una struttura nel quartiere di Silwan, a Gerusalemme est, durante gli scavi condotti dall’Israel Antiquities Authority e finanziati dalla Fondazione Ir David. Questa zona di Gerusalemme fu abbandonata dopo il periodo del Primo Tempio, nel X secolo a.C., perché il flusso della sorgente principale della città, la Sorgente di Gihon, fu deviato verso ovest con la costruzione del Tunnel di Siloe
Di conseguenza, nel periodo antecedente e a cavallo del Secondo Tempio (dal 516 a.C. al 70 d.C.) e in epoche successive, l’area era ricoperta da spessi strati di detriti e rifiuti che hanno celato numerosi manufatti e reperti del periodo del Primo Tempio, compresi i resti di edifici. All’interno di una delle strutture distrutte, è stato trovato un gran numero di vasi di argilla: lucerne, brocche e recipienti per la cottura, danneggiati quando le pareti dell’edificio sono crollate.
Gli archeologi Joe Uziel e Ortal Chalaf ritengono che il crollo sia stato causato dal terremoto descritto dal profeta Amos, le cui prove sono state trovate anche in altri scavi a Gerusalemme e dintorni.
La prima traccia nello strato di distruzione mostra la completa mancanza di cenere da incendio, quindi già si escluderebbe questo tipo di distruzione: secondo Uziel, per dimostrare che questo strato non riguardi solo un edificio che ha subito un trauma isolato, è stato confrontato con altri siti, sia a Gerusalemme che in altri luoghi israeliani, in modo da poter stabilire il collegamento cronologico e confermare che non sia stato un semplice evento isolato ma qualcosa di più diffuso, un evento che non potrebbe essere stato causato da un esercito invasore.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: IAA