sabato, 22 Febbraio 2025
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INDIVIDUATA TOMBA ROMANA IN UNA STRUTTURA DIFENSIVA DELL’ETA’ DEL RAME SPAGNOLA

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Un team di archeologi, impegnato negli scavi di una struttura difensiva spagnola dell’Età del Rame risalente a quasi 5.000 anni, ha portato alla luce anche una sepoltura risalente a un’epoca molto più recente: quella di un uomo di epoca romana sepolto con un pugnale militare, come riportato sulla rivista spagnola El Paìs.

Secondo l’archeologo César Pérez, responsabile degli scavi del sito per conto della società Tera S.L, i resti dell’uomo, morto tra i 25 e i 35 anni, sono stati scoperti vicino al muro esterno della fortezza che sarebbe stata abbandonata da oltre 2.500 anni e le mura erano probabilmente crollate.

I Romani occuparono quella che oggi è la Penisola Iberica dal 218 a.C. fino a circa il IV secolo d.C. La sepoltura della fortezza includeva un “pugio“, il pugnale standard del personale dell’esercito romano, suggerendo, ritengono i ricercatori, che l’uomo morto fosse un soldato e forse un disertore o potrebbe essere stato vittima di omicidio, incidente o malattia.

La sepoltura sembra fuori posto perché non sono state trovate altre tracce di occupazione da parte dei Romani o di gruppi umani successivi nel sito della fortezza. Secondo Pérez, è anche possibile che l’uomo sia stato sepolto lì perché i Romani a volte usavano monumenti antichi per seppellire i loro morti.

Il sito della fortezza, situato su una collina vicino alla città di Almendralejo, nella Spagna sud-occidentale, è stato soprannominato “Cortijo Lobato” dal nome di una fattoria locale. È stato scoperto da una società energetica nel 2021 durante i lavori di archeologia preventiva per una centrale solare. L’azienda ha incaricato la società archeologica privata Tera SL di documentare il sito mentre la centrale solare è stata costruita attorno ad esso.

La fortezza in rovina è molto più grande ed elaborata del previsto e dimostra che la i gruppi umani del periodo avevano una conoscenza sofisticata della difesa e dell’attacco di tali strutture, Secondo Pérez, le rovine risalgono al “Calcolitico” o Età del Rame (tra circa il 3200 e il 2200 a.C. in questa regione), il periodo precedente all’Età del bronzo in cui gli individui avevano imparato ad aggiungere stagno al rame per renderlo più resistente.

L’antica fortezza è caratterizzata da un recinto centrale a cinque lati, circondato da quattro fossati e due mura concentriche, con diametri di circa 60 metri e 77 metri.

Il suo muro esterno era originariamente spesso circa2 metri e rinforzato con 10 sporgenze semicircolari chiamate bastioni che erano larghe fino a 6 metri. I punti di accesso della fortezza erano estremamente stretti e avrebbero permesso il passaggio di una sola persona alla volta.

Le tracce di ingenti danni da incendio alle mura e nei fossati indicano che la fortezza di Cortijo Lobato fu saccheggiata in un violento attacco e abbandonata intorno al 2450 a.C., sebbene gli archeologi non sappiano dire chi la distrusse o chi la difendesse. L’intero sito si estende su più di 1,2 ettari e includeva una riserva d’acqua, presumibilmente per consentire ai difensori di resistere meglio a un assedio.

Pérez ha affermato che il recinto centrale sembra essere stato costruito circa 500 anni prima che la fortezza venisse abbandonata, mentre le mura e i fossati che la circondano sembrano essere stati costruiti in un secondo momento. Secondo gli archeologi, questa espansione delle fortificazioni rifletteva una maggiore necessità di protezione e suggerisce che la fortezza si fosse evoluta da piccola roccaforte a centro difensivo regionale.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Penisola iberica

 

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