sabato, 7 Settembre 2024
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INDIVIDUATI RESTI DI UN CIRCO ROMANO ATTRAVERSO IL LIDAR, ÁLAVA, SPAGNA

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L’uso del LiDAR in archeologia è sempre più frequente anche in Europa e attraverso questo mezzo tecnologico propagatore di raggi laser sono state individuate strutture sconosciute, tra cui i resti di un circo che ospitava le famose corse di carri (le bighe) trainati da cavalli, strutture che un tempo facevano parte di una vasta città romana celata dal tempo, in Spagna settentrionale, ad Álava.

Gli archeologi del Consiglio provinciale di Álava hanno annunciato le loro scoperte che facevano parte di un nuovo programma pilota di ricerca. I ricercatori hanno mappato il sito di Iruña Veleia, posto in quella che oggi è Álava, una provincia nei Paesi Baschi. Il mezzo utilizzato per la ricerca è il LiDAR (acronimo di Light Detection And Ranging), in cui impulsi laser vengono irradiati sul paesaggio dall’alto attraverso un mezzo aereo di trasporto e misurati quando rimbalzano indietro per creare un’immagine della superficie del terreno, anche sotto una fitta vegetazione.

La nuova mappa aerea ha rivelato l’esistenza diverse strutture sparse nel sito di oltre 25o ettari, tra cui un’enorme “circo” romano di circa 280 metri di lunghezza e 72 metri di larghezza che avrebbe potuto ospitare 5.000 spettatori per godere degli spettacoli delle famose corse di carri trainati da cavalli. Questo è il terzo sito con circo romano noto nella Penisola iberica.

Le corse dei carri erano uno dei principali passatempi tra la popolazione dell’Impero ed era circondato da una vera e propria industria organizzativa incentrata su di esse. Proprio come gli appassionati di sport di oggi, gli appassionati si schieravano con le loro “scuderie” preferite di cavalli e aurighi e si spostavano da qualsiasi luogo dell’impero per sostenere i propri beniamini.

Oltre al circo, la tecnologia LiDAR ha rivelato anche strade fiancheggiate da portici, quartieri residenziali, luoghi di incontro per il culto ed edifici adibiti a servizi urbani e all’approvvigionamento idrico e i ricercatori ritengono che il centro urbano ispanico sarà tutto da da scoprire, sperando che riceva l’attenzione che merita, che venga protetto, studiato, valorizzato e che crei ricchezza turistica per l’intero territorio.

Secondo Ana del Val, vicedirettrice del Dipartimento della Cultura e dello Sport della Spagna, la scoperta è molto importante e conferma ancora una volta che Iruña Veleia sia un grande sito antico, con un grande potenziale per la ricerca archeologica e storica.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Consiglio provinciale di Álava

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