“LA BOTTEGA DEL PITTORE DI HIMERA E LE ALTRE OFFICINE PROTOSICELIOTE”
Ho il piacere di segnalare una nuova pubblicazione scientifica a carattere monografico: LA BOTTEGA DEL PITTORE DI HIMERA E LE ALTRE OFFICINE PROTOSICELIOTE di Marco Serino.
Questo mi scrive l’autore, a cui auguro il migliore successo, circa la sua preziosa pubblicazione.
“La revisione effettuata sulla ceramica a figure rosse protosiceliota e l’analisi sistematica del materiale proveniente dagli scavi sul pianoro di Himera offrono un’importante occasione per mettere in pratica un approccio che potremmo definire di tipo ‘integrato’, dove la tradizionale analisi stilistica si accompagna alle informazioni scaturite dallo studio attento delle iconografie, passando per un dettagliato esame della morfologia dei manufatti, fino ad arrivare all’analisi quantitativa e distributiva dell’intera produzione protosiceliota.
Tali elementi, grazie ai quali l’autore tenta di offrire una visione globale di questa ‘fenomenologia artigianale’, permettono così di ridefinire alcune questioni legate alle origini delle prime produzioni siceliote a figure rosse, oggetto ormai da decenni di stimolanti e controversi dibattiti.
In particolare, il caso della bottega del Pittore di Himera costituisce un banco di prova estremamente adeguato per analizzare anche il rapporto tra produzione, contesto e mercato da una prospettiva che potremmo definire piuttosto ‘eccezionale’ se si considera la provenienza dei numerosi esemplari figurati imeresi da un contesto abitativo, circostanza rara nei ritrovamenti di questa classe ceramica in Occidente”.
Marco Serino è dottore di ricerca in Archeologia Classica, e attualmente Assegnista, presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino, dove collabora da anni a varie attività di ricerca dirette dai docenti Diego Elia e Valeria Meirano. A partire dal 2008 è infatti responsabile di saggio all’interno delle missioni archeologiche di Costigliole Saluzzo (CN) e di Locri Epizefiri (RC) e, dal 2016, fa parte del gruppo di ricerca impegnato nelle indagini all’interno della domus della Caccia Antica, a Pompei (NA).
Tra i suoi attuali principali interessi di studio vi è la ceramica acroma e da fuoco, sia greca che romana, proveniente soprattutto da contesti sacri, e grazie ai quali ha ottenuto Fellowship internazionali finanziate dalla Fondazione Onassis e dalla Fondazione IKY (Atene, Grecia) nell’ambito di Post-Doc svolti con l’Università della Tessaglia (Volos, Grecia).
Da anni si occupa di ceramica a figure rosse di produzione occidentale, ambito di ricerca che lo ha portato a consultare l’importante archivio del prof. Trendall, a Melbourne (LaTrobe Trendall Fellowship 2014), e che attualmente lo vede coinvolto in un progetto con l’Università di Oxford.
Le sue ricerche, presentate in diversi convegni nazionali ed internazionali, sono spesso declinate secondo molteplici approcci metodologici: dagli aspetti stilistici a quelli iconografici, dall’analisi morfologica a quella più strettamente contestuale, fino a toccare le importanti implicazioni semantiche e funzionali che questi oggetti potevano assumere negli spazi del rito, come nel caso imerese.
Non resta altro che acquistare il testo nelle migliori librerie o su Scienze e Lettere, Casa Editrice e Commissionaria.
Daniele Mancini