LA PIU’ ANTICA NAVE FUNERARIA SEPOLTA E’ STATA INDIVIDUATA NEL SITO DI HERLAUGSHAGEN, NORVEGIA
Un team di archeologi norvegesi ha condotto un’indagine nel sito di Herlaugshagen, a Leka, nella parte settentrionale della contea di Trøndelag, in Norvegia e ha individuato qualcosa di straordinario.
L’obiettivo era datare un tumulo e scoprire se conteneva una nave funeraria. Il team ha effettuato le indagini per conto della Direzione norvegese per i Beni culturali e in collaborazione con l’Autorità della Contea di Trøndelag. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Phys.org.
Durante le ricognizioni , gli archeologi hanno individuato i primi grandi rivetti che confermavano che si trattava effettivamente di una nave funeraria e le analisi di datazione hanno confermato che il tumulo fu eretto nell’VIII secolo al 700 d.C., in quello che è definito Periodo merovingio e precede l’Era vichinga. Secondo Geir Grønnesby, archeologo del Museo della Norwegian University of Science and Technology, la datazione è eccezionale perché spinge l’intera tradizione delle sepolture delle navi molto indietro nel tempo.
Grønnesby, responsabile del progetto dello scavo, conferma che gli individui di quel territorio erano abili marittimi, erano in grado di costruire grandi navi molto prima di quanto si pensasse in precedenza.
Lo sviluppo della costruzione navale ha svolto un ruolo chiave nella discussione su quando e perché iniziò l’Era vichinga ma non è possibile affermare che questa sia iniziata prima in base solo a questa datazione, ma Grønnesby afferma che non si costruisce una nave funeraria di queste dimensioni e un tumulo così imponente senza avere una ragione per farlo.
Secondo il team di archeologici, gli individui di questi territori siano stati impegnate nei commerci di beni, forse su grandi distanze” e ritengono che la posizione del centro di Leka lungo la rotta marittima svolga un ruolo chiave per comprendere perché il tumulo di Herlaugshaugen sia stato eretto proprio in quelle zone. Per esempio, èEconosciuto come le pietre utilizzate per intagliare i vari conci venivano scambiate dal Trøndelag al continente dalla metà del 700 in poi.
Il tumulo funerario di Herlaugshaugen ha un diametro di oltre 60 metri ed è uno dei tumuli più grandi della Norvegia. Il tumulo fu scavato tre volte durante la fine del 1700 e, secondo i resoconti esistenti, furono trovati una sorta di muro, rivetti di ferro, un calderone di bronzo, ossi di animali e uno scheletro seduto con una spada.
Purtroppo questi reperti sono scomparsi all’inizio degli anni ’20 e lo scheletro è stato esposto per un periodo presso la Trondheim Cathedral School identificato come Re Herlaug, senza nessun altro dato. Sembra, inoltre, che il calderone di bronzo sia stato fuso e trasformato in fibbie per scarpe.
Il tumulo funerario di Herlaugshaugen è stato datato al Periodo merovingio (dal 550 all’800 d.C. circa) e, generalmente, non vengono attribuiti molti reperti archeologici a questo periodo, ma le prime sepolture di navi vennero identificate durante le sue fasi iniziali. Tra questi ci sono le spettacolari sepolture delle navi a Vendel e Valsgärde, in Svezia, dove i defunti venivano deposti sdraiati su cuscini di piume con armi ed elmi decorati.
Non lontano da Leka, più avanti nella Valle di Namdalen, sono stati identificati tumuli funerari ancora più grandi che gli archeologi ritengono appartengano al periodo merovingio. In effetti, circa il 10% di tutti i grandi tumuli norvegesi si trovano a Namdalen e si tratta di tumuli di oltre 37 metri di diametro, ed è quasi inspiegabile che una valle anonima in Norvegia sembri essere un’area chiave per la costruzione di tumuli su larga scala.
Nessuno di questi grandi tumuli è stato indagato e secondo Grønnesby, i siti di Vendel e Valsgärde sono simili alla nave sepolcrale straordinariamente ricca di Sutton Hoo in Inghilterra. Anche la sepoltura anglo sassone di Sutton Hoo è coeva delle sepolture scandinave ed è considerata la più antica sepoltura monumentale di una nave.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: NTNU