LA TERMOGRAFIA AEREA RIVOLUZIONERA’ L’ARCHEOLOGIA?
Uno studio condotto da Dartmouth College, New Hampshire, USA, ha dimostrato come le ultime immagini termiche aeree stanno trasformando l’archeologia grazie ai continui progressi tecnologici: le fotocamere termiche odierne, i droni commerciali e il software fotogrammetrico hanno introdotto un nuovo ambito di studi per la raccolta dei dati sul sito archeologico ricognito. I risultati, pubblicati sulla rivista specializzata Advances in Archaeological Practice, della SAA (Society for American Archaeology) sono una sorta di manuale su come usare la termografia aerea e su come gli autori sperano di ispirare altri ricercatori ad applicare questa metodologia nel proprio lavoro.
Gli archeologi dello studio hanno usato a lungo le immagini termiche a infrarossi per individuare l’architettura sepolta e altri elementi del paesaggio culturale. La radiazione termica infrarossa applicata all’archeologia, ha diverse variabili: l’aspetto del suolo, il suo contenuto di umidità e la copertura vegetale. I metodi convenzionali di geofisica consentono agli archeologi di ottenere dati sul campo ma solo per un ettaro al giorno. Invece la termografia aerea consente di raccogliere dati di indagine sul campo in una zona molto più ampia e in molto meno tempo.
La nuova termografia aerea ha anche altri vantaggi. Le telecamere più obsolete non sono in grado di registrare dati di spettro completo o dati di temperatura per ogni pixel di immagine. Le telecamere termometriche moderne, insieme a piccoli e poco costosi e veloci droni, che possono essere controllati da uno smartphone o da un semplice tablet, hanno reso più accurata, completa e accessibile la termografia aerea. La mappatura di più immagini aeree insieme è anche diventata più facile grazie a nuovi software fotogrammetrici, che allineano automaticamente le immagini e le funzionalità delle funzioni di orto-immagine, che correggono un’immagine per rendere uniforme la scala.I ricercatori del Dartmouth College hanno condotto studi di casi su sei siti archeologici in Nord America, Mediterraneo e Medio Oriente per valutare l’efficacia delle indagini termiche aeree. Hanno analizzato come il clima, l’ambiente, l’orario del giorno, la copertura vegetale del suolo e le caratteristiche archeologiche potrebbero influenzare i risultati e hanno confrontato i loro risultati con ricerche precedenti e immagini storiche.
Ad esempio, nell’antico insediamento di Pueblo, nel New Mexico, i ricercatori hanno potuto mappare i piani architettonici dettagliati di una dozzina di complessi di abitazioni, uno studio facilitato dalle condizioni ottimali del sito, dalla matrice scarsamente umida del terreno, dalla copertura a bassa densità e dalle condizioni ambientali al momento della termografia aerea. Altre ricognizioni sono state anche in grado di identificare tracce di antichi edifici e percorsi a lungo ritenuti perduti presso lo Shaker Village di Enfield, nel New Hampshire.
Jesse Casana, professore associato di antropologia al Dartmouth College, che da anni adopera droni per la termografia aerea nella sua ricerca archeologica, afferma che molto di quanto sia stato appreso dalla ricerca finora, dimostra quanto le condizioni ambientali locali e la tempistica delle indagini possano avere un impatto sul fatto che le immagini termiche rivelano resti archeologici. Tuttavia, più queste problematiche vengono affrontate, meglio è possibile risolvere grazie all’ausilio tecnologico e i risultati ottenuti dimostrano l’elevata potenzialità della termografia aerea nella ricognizione dei paesaggi archeologici in tutto il mondo!
Rielaborato e tradotto da Daniele Mancini
Nella foto di copertina: Zona di indagine presso l’Enfield Shaker Village che mostra l’ubicazione degli edifici storici indicati su una mappa del 1917; b) dati relativi alla rilevazione della gradiometria magnetica; c) immagini termiche grezze raccolte con una telecamera termometrica radiometrica; (d) le immagini termiche elaborate per mostrare solo i valori presenti nel prato. Foto di Jesse Casana
Per ulteriori info: ScienceDaily
- Jesse Casana, Adam Wiewel, Autumn Cool, Austin Chad Hill, Kevin D. Fisher, Elise J. Laugier. Archaeological Aerial Thermography in Theory and Practice. Advances in Archaeological Practice, 2017; 1 DOI: 10.1017/aap.2017.23