mercoledì, 4 Dicembre 2024
Scoperte&SitiArcheologici

LABORATORIO DI GIOIELLI PREISTORICI INDIVIDUATO IN KUWAIT

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La Kuwaiti-Polish Archaeological Mission (KPAM) ha terminato la stagione di lavoro di quest’anno a Bahra 1, un sito preistorico nel deserto di Al-Subiyah nel Kuwait settentrionale. Risalente alla metà del VI millennio a.C., Bahra 1 è tra gli insediamenti più antichi e più grandi conosciuti nella penisola arabica.

Dal 2009, Bahra 1 è un punto focale per la ricerca archeologica, una collaborazione tra il Kuwait’s National Council of Culture, Arts, and Letters (NCCAL) e il Polish Centre of Mediterranean Archaeology, Università di Varsavia (PCMA UW). La parte polacca della spedizione è guidata da Piotr Bieliński e da Agnieszka Pieńkowska, mentre gli ospiti kuwaitiani sono rappresentati da Mohammad ben Redha, Direttore generale del Dipartimento di antichità e musei del NCCAL.

Gli scavi in ​​corso hanno rivelato Bahra 1 come un sito critico per comprendere gli scambi culturali tra le società neolitiche arabe e la Cultura Ubaid che si diffuse dalla Mesopotamia a un vasto territorio, dall’Anatolia alla Penisola arabica. Le recenti ricerche a Bahra 1 hanno contribuito a fornire nuove informazioni al quadro attraverso diverse scoperte uniche.

Una delle scoperte più autorevoli, sebbene di piccole dimensioni, è una piccola testa di argilla finemente lavorata con un cranio allungato, occhi a mandorla e un naso piatto. Caratteristiche simili sono caratteristiche delle statuette della Cultura Ubaid e sono state trovate sia in contesti funerari che domestici in Mesopotamia, ma questa scoperta a Bahra 1 segna la prima del suo genere nella regione del Golfo.

Secondo Bieliński, la sua presenza solleva domande intriganti sul suo scopo e sul valore simbolico, o forse rituale, che aveva per gli individui di questa antica comunità. Un’altra scoperta fondamentale a Bahra 1 riguarda le prove della produzione locale di ceramiche. Fin dall’inizio, gli scavi nel sito hanno prodotto due tipi di ceramiche: Ubaid, notoriamente importate dalla Mesopotamia, e un tipo completamente diverso noto come Coarse Red Ware (CRW) e noto da siti nella penisola arabica.

Quest’ultimo tipo è stato a lungo descritto come prodotto localmente, nella regione del Golfo, ma i luoghi effettivi della sua produzione sono rimasti finora sconosciuti. Prove conclusive sono arrivate dal sito di Bahra 1, tra cui un vaso di argilla non cotta. Questi risultati, così come le analisi scientifiche condotte sotto la direzione di, confermano Bahra 1 come il più antico sito di produzione di ceramica conosciuto nel Golfo.

La produzione locale di ceramiche ha anche aperto una finestra sulla storia ambientale della regione, che può essere indagata attraverso analisi archeobotaniche. Questo perché piccoli frammenti di piante, come la pula, vengono spesso aggiunti all’argilla durante il processo di fabbricazione dei vasi. Tali resti organici erano anche incorporati nell’argilla sia della ceramica Ubaid che della ceramica CRW.

Roman Hovsepyan e Aldona Mueller-Bieniek, specialisti in archeobotanica, hanno esaminato frammenti di ceramica selezionati per tracce di piante che potrebbero aiutare a identificare la flora locale dalla metà del VI millennio a.C. Le prime analisi hanno rivelato tracce di piante selvatiche, in particolare canne, all’interno della ceramica prodotta localmente, mentre resti di piante coltivate, tra cui cereali, come orzo e grano, sono stati trovati nella ceramica Ubaid importata.

I risultati del lavoro sono stati condivisi con i rappresentanti del NCCAL, tra cui Mohammad Al-Jassar, Segretario generale del NSSAL e Hassan Ashkanani, Consigliere del SG del NCCAL, che hanno visitato il sito di Bahra 1 e hanno preso parte a un incontro ufficiale avviato dall’Ambasciata di Polonia. Nel corso della stagione, il team KPAM ha anche offerto formazione sulle varie categorie di reperti e introduzione alle tecniche di lavoro sul campo ai dipendenti del Museo nazionale in Kuwait.

Il lavoro del KPAM a Bahra 1 promette di portare a ulteriori scoperte e approfondimenti sull’intersezione tra la Cultura neolitica araba e quella mesopotamica di Ubaid, nonché di sviluppare ulteriormente la cooperazione tra gli specialisti del patrimonio culturale polacchi e kuwaitiani.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università di Varsavia

Kuwait

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