L’ANTICA AGRICOLTURA HA CAUSATO SIGNIFICATIVI CAMBIAMENTI AMBIENTALI?
L’agricoltura di 2000 anni fa potrebbe aver avuto un impatto sull’ambiente più significativo e duraturo di quanto si pensasse fino a oggi. Lo studio, realizzato da un team di ricercatori internazionali guidati dalla University of British Columbia, è stato pubblicato sulla rivista Science Advances.
“Anthropogenic changes to the Holocene nitrogen cycle in Ireland” ha avuto come co-autori i ricercatori dell’Institute of Technology Sligo, della Trent University, della University of Oxford, della Queen’s University Belfast e della Simon Fraser University.
I ricercatori hanno scoperto che un aumento della deforestazione e dell’attività agricola durante l’Età del Bronzo in Irlanda avrebbe raggiunto un punto critico che avrebbe colpito il ciclo dell’azoto terrestre, quel processo che mantiene l’azoto a un livello critico necessario per la vita, circolando tra l’atmosfera, la terra e gli oceani.
Eric Guiry, autore principale dello studio e ricercatore postdottorato nel Dipartimento di Antropologia dell’UBC afferma che gli scienziati sono sempre più convinti che i gruppi umani hanno costantemente influenzato i loro ecosistemi, ma trovarne le prove precoci dei cambiamenti significativi e duraturi è raro. Osservando quando e come le società antiche hanno iniziato a cambiare i nutrienti del suolo a livello molecolare, si è ottenuto la conoscenza più profonda del momento in cui gli esseri umani hanno iniziato a causare i cambiamenti ambientali.
Per lo studio, i ricercatori hanno eseguito le analisi degli isotopi stabili su 712 ossi di animali raccolti in circa 90 siti archeologici in Irlanda. I ricercatori hanno scoperto, dunque, quei cambiamenti significativi nella composizione dell’azoto dei nutrienti del suolo e delle piante che costituivano la dieta degli animali durante l’Età del Bronzo, ritenendo che siano il risultato di un aumento delle dimensioni e dell’intensità della deforestazione, delle tecniche agricole e dell’agricoltura pastorale.
Secondo Guiry, questi risultati prodotti che sono specifici per l’Irlanda durante l’Età del Bronzo, potrebbero avere implicazioni globali dello stesso tipo. L’effetto delle attività umane sulla composizione del suolo e la relativa presenza dell’azoto può essere rintracciabile ovunque gli esseri umani abbiano paesaggi ampiamente modificati a causa dell’agricoltura e i risultati della ricerca potrebbero essere un potenziale significativo modello per la ricerca futura.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: University of British Columbia .