LE DIVERSE ORIGINI GENETICHE DI UN ESERCITO GRECO DEL PERIODO CLASSICO
Un team internazionale di ricercatori guidato dall’antropologo Ron Pinhasi del Dipartimento di Antropologia Evolutiva dell’Università di Vienna e David Reich della Harvard Medical School di Boston ha sequenziato i genomi antichi di individui dell’esercito greco che sono stati poi sepolti dentro e intorno a Himera. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista PNAS.
I ricercatori hanno studiato i dati dell’intero genoma di 54 individui che hanno vissuto in Sicilia tra VIII al V secolo a.C. , acquisendo informazioni fondamentali sulla composizione degli eserciti della Grecia classica (attorno al V sec. a.C.) e sulla popolazione di una colonia greca, Himera.
Sei di questi individui furono sepolti in fosse comuni “ordinate, più piccole” e, secondo gli archeologi, caduti dell’esercito greco vittorioso dalla prima battaglia. Cinque provenivano da una fossa comune grande e fitta dove i sopravvissuti al successivo attacco, probabilmente, seppellirono frettolosamente le loro vittime prima di abbandonare la città.
I ricercatori confermano che si trattava per lo più di uomini giovani e di mezza età, alcuni dei quali avevano ferite tipiche di battaglia o avevano punte di freccia conficcate nei loro scheletri. Oltre ai combattenti, sono stati esaminati i genomi di dodici persone della popolazione civile dell’epoca.
Nella prima battaglia, un’alleanza di soldati provenienti da tre città greche in Sicilia, ovvero Himera, Siracusa e Agrigento, difese l’insediamento dai Cartaginesi. Le vittime di quella battaglia, nelle “fosse comuni più piccole”, mostravano una grande diversità genetica, che superava anche quella della popolazione civile di Himera. Secondo lo studio, molti individui, mercenari, provenivano lontano dalla regione mediterranea, come dal Caucaso, l’Europa nord-orientale e la steppa eurasiatica, una regione conosciuta nell’antichità come Scizia.
L’analisi isotopica conferma, inoltre, che non sono nemmeno cresciuti sull’isola: l’esame di varianti di elementi come l’ossigeno e lo stronzio, che le persone ingeriscono con cibi e bevande e che sono costruiti nelle ossa e nei denti, forniscono informazioni su dove è cresciuto un individuo.
Nella seconda battaglia, ben sette decenni dopo, gli Himerani furono lasciati a se stessi e furono sconfitti. Né gli isotopi né la genetica indicano un’origine straniera dei caduti, mostrando le loro profonde radici native: i ricercatori li identificano con i discendenti di indigeni siciliani e migranti dell’Egeo.
La presenza di mercenari negli eserciti greci che combatterono nel Mediterraneo, già nel 480 a.C., dunque, con origini lontane fino al nord Europa e al Caucaso, è assente dai testi storici e dalle fonti antiche e, quindi, finora sottovalutata nell’antica cultura classica.
Questo studio multidisciplinare sottolinea il valore dell’integrazione tra gli studi genetici e la ricerca archeologica e storica, sottolineando l’importanza della guerra nel facilitare la mobilità umana su scala continentale, il contatto culturale e la cooperazione nel Mediterraneo del periodo classico.
Secondo i ricercatori, il commercio e la colonizzazione hanno causato un aumento senza precedenti della mobilità umana nel Mediterraneo nel I millennio a.C. Spesso vista come una forza di divisione, la guerra è, in effetti, un altro catalizzatore del contatto culturale.
Lo studio ha elaborato informazioni sulle dinamiche demografiche della guerra antica riportando dati sull’intero genoma di soldati del V secolo che combatterono per l’esercito della colonia greca siciliana di Himera, insieme ai rappresentanti della popolazione autoctona proveniente anche da insediamenti vicini: il confronto, inoltre è stato effettuato con 96 individui di oggi, dall’Italia e dalla Grecia.
A differenza del resto del campione, molti soldati avevano origini dal nord Europa, dalle steppe e dal Caucaso: integrando dati genetici, archeologici, isotopici e storici, si scoprono le sconosciute interazioni a lunga distanza mediate non solo dal commercio e dalla colonizzazione ma anche da contrasti politici e militari necessari alla protezione degli insediamenti di nuova costituzione e delle rotte commerciali.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Human Evolution and Archaeological Sciences (HEAS)