LE MURA DI TEODOSIO A COSTANTINOPOLI, IN 3D
La prima cinta muraria di Costantinopoli è databile VI sec. a.C., quando l’insediamento fu fondato dai greci della città dorica di Megara ed era conosciuto come Bisanzio. Nei secoli successivi l’area urbana ha prosperato soprattutto per via della favorevole posizione strategica come unico ingresso nel Mar Nero dal Mediterraneo.
A dispetto di tale potenziale commerciale, Bisanzio non è stata una città importante durante il periodo della Repubblica Romana. La città e il suo porto commerciale hanno tuttavia sfoggiato il vantaggio della loro localizzazione nel corso di una guerra civile che ha coinvolto Settimio Severo e l’usurpatore Pescennio Nigro: la città ha resistito all’assedio del nuovo imperatore, Settimio Severo, per circa tre anni. Alla fine degli scontri, questi ha distrutto l’antica cinta muraria ma ha compreso il valore strategico della insediamento commerciale e ha ricostruito una nuova fortificazione, nuovi edifici pubblici all’interno della città, trasformando Bisanzio in un importante centro urbano romano.
E’ stato l’imperatore Costantino che ha elevato lo status politico e l’ambito architettonico di Bisanzio, rifondata come Nova Roma. Nel 330 d.C. Bisanzio divenuta Costantinopoli, è diventata la nuova capitale dell’Impero romano assumendo anche i nomi di Roma Constantinopolitana affiancata dai titoli prestigiosi come Basileuousa (regina delle città) e Megalopolis (la grande città).
Lo spostamento della capitale ha significato che Costantinopoli sia ormai diventata la nuova fiorente metropoli del mondo romano, sostenuta dal fatto che l’originale Roma, nei primi mesi del V sec. d.C., ha dovuto lottare come una città in rovina afflitto da squallore, cattiva gestione amministrativa, spopolamento e incursioni barbare con saccheggi.
L’ascesa di Costantinopoli come la più grande città europea tra IV e XIII secolo, si riflette anche nel suo imponente sistema di fortificazioni costruito sotto il patrocinio di Costantino. Le nuove mura, costruite nel 324 d.C., erano lunghe circa 3 km e poste a ovest delle mura severiane, che avevano fortificato principalmente la zona centrale della città. Le mura costantiniane comprendevano una singola cinta intervallata da torri a intervalli regolari, determinando un quadro di difesa che è stata poi architettonicamente riutilizzato per le mura di Teodosio.
Nel video sono ottimamente spiegate tutte le caratteristiche delle imponenti Mura di Teodosio e mette in evidenza che una particolare sezione nell’angolo nord-ovest di Costantinopoli è stata effettivamente lasciata fuori la principale fortificazione: è il sobborgo delle Blacherne, con la sua famosa chiesa simbolo, la Panagia Vlacherniotissa.
Nel tentativo di proteggere anche questo settore strategico e religioso della città, l’iperatore Eraclio ha ordinato la costruzione di una prima cinta muraria che ha attenuato l’assedio avaro nel 627 d.C. L’imperatore Leone V l’Armeno ha fatto costruire un’ulteriore sezione di fortificazione davanti all’Heraclion nell’ 814 d.C., questa volta per difendersi dagli attacchi dei Bulgari.
Dal XII secolo l’area della Blacherne ha anche ospitato il nuovo palazzo imperiale e, di conseguenza, Manuele I Comneno ha ordinato la costruzione di un ulteriore sistema difensivo, successivamente rafforzato e esteso anche con un collegamento alle Mura di Teodosio. A dispetto di queste misure, le Mura delle Blacherne sono state, forse, l’anello più debole nelle difese di Costantinopoli. Proprio attraverso questo punto che i Crociati riuscirono a ottenere l’accesso alla città fortificata durante l’episodio infame del 1204 d.C.
Per ulteriori approfondimenti on line: militaryArchitecture.com / livius.org
Bibliografia:
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Krautheimer R., Architettura Paleocristiana e Bizantina, Torino 1986
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