LETTERA DI UN LEGIONARIO ROMANO
Dopo la pausa ferragostana, riprendiamo le pubblicazioni sul nostro blog dedicato all’archeologia e non solo. Un interessante articolo dello scorso febbraio merita la nostra attenzione e sono lieto di pubblicarne la traduzione e le fonti di provenienza. Buona lettura!
Nel 2012, Grant Adamson, candidato al dottorato di ricerca alla Rice University, è stato in grado di decifrare una lettera di 1800 anni or sono scritta da un soldato egiziano di nome Aurelius Polion che ha servito nella legione romana come volontario. E’ notevole il tono del messaggio, sorprendentemente sentimentale, simile alle lettere familiari scritte nei moderni contesti scritte dai soldati alle loro famiglie.
L’intero messaggio è stato composto principalmente in greco e narra di come il soldato (presumibilmente di servizio nell’antica provincia di Pannonia, che oggi comprende la maggior parte di Ungheria occidentale e Austria orientale) sia piuttosto triste perché non ha notizie dalla sua famiglia. Racconta anche di come avrebbe cercato di ottenere il permesso dal suo ufficiale superiore per visitare la sua patria e la sua famiglia.
Le parole strazianti di Aurelius Polion, il legionario romano dalla rara padronanza letteraria, sono indirizzata a sua madre, una fornaia e così recitano:
Prego che tu sia in buona salute giorno e notte e ho sempre reso omaggio prima di tutti gli dei a vostro nome. Non smetto di scrivervi ma voi non mi avete nei pensieri. Io faccio la mia parte scrivendovi sempre e non smetto di avermi nella mia mente e nel mio cuore. Ma non mi avete mai scritto per quanto riguarda la vostra salute, come state in generale. Sono preoccupato per voi perché anche se avete spesso ricevuto lettere da me, non mi avete mai scritto affinché io possa sapere come stiate.
Si rivolge inoltre altri membri della famiglia
Vi ho inviato sei lettere. Dal momento in cui avete (?) me nei pensieri. deve ottenere una licenza dal console (comandante), e verrò da voi in modo che voi sappiate che sono vostro fratello. Non chiesi (?) nulla per voi alla legione, ma ho colpa, perché anche se ho scritto a voi, nessuno di voi (?) […] mi ha tenuto in considerazione. Guardate, il prossimo (?) […] Io sono tuo fratello.
La lettera è stato rinvenuta più di cento anni fa da una spedizione archeologica guidata da Bernard Grenfell e Arthur Hunt. Il documento è stato trovato nei pressi di un tempio nella città romana di Tebtunis nel Fayyum (nei pressi del Nilo). È interessante notare che nella parte posteriore della lettera siano presenti le istruzioni per il vettore scelto per la consegna, un veterano militare il cui nome era probabilmente Acutius Leon. Il veterano a sua volta avrebbe dovuto inoltrare la lettera alla famiglia di Polion. In altre parole, sembra che a dispetto di un servizio postale militare esistente durante l’Impero Romano, Polion abbia adoperato il suo amico veterano molto più attendibile per la consegna!
Ma questo ci pone un importante quesito: ha la struggente lettera di Polion davvero raggiunto i suoi familiari? Grant Adamson ha ipotizzato che la lettera abbia veramente raggiunto la famiglia perché rinvenuta nella città originaria di Poilon. D’altra parte il legionario romano egiziano non era affatto soddisfatto del suo distaccamento nell’Europa orientale e, a tal proposito, date le regole stringenti delle legioni romane, è stato forse anche negato il permesso che lui desiderava per raggiungere la sua patria. Adamson ha precisato: “Credo che alcuni aspetti del servizio militare appartengono ad una comune esperienza attraverso le civiltà, antiche e moderne come, in generale, parte della nostra esperienza umana: la preoccupazione e la nostalgia di casa”.
La traduzione è stata originariamente pubblicata nel Bollettino della Società Americana di Papirologi, mentre la lettera attuale è ospitato nella Biblioteca Bancroft presso l’Università della California, Berkeley.Per leggere l’intera lettera tradotta, si veda questo link in formato pdf.
Fonte: Rice University