sabato, 22 Febbraio 2025
NuoveTecnologie

MAPPATURA DI UNA CITTA’ ZAPOTECA POST CLASSICA EFFETTUATA CON LiDAR

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Provengono dal Messico meridionale le immagini rilevatrici e rivelatrici, realizzate con il dispositivo aereo LiDAR, che mostrano i resti di una città zapoteca risalente a 600 anni fa.

La tecnica LiDAR (Light Detection and Ranging), funziona attraverso uno sviluppato strumento posto a bordo di un aereo che invia milioni di impulsi laser verso il suolo e poi calcola quanto tempo impiegano i laser a rimbalzare indietro. Con queste informazioni, gli studiosi possono mappare la topografia del territorio, anche per quelli più impervi o difficile da mappare con ricognizioni a terra.

Per saperne di più su una città del XV secolo, nota come Guiengola, un team guidato da Pedro Guillermo Ramón Celis, un ricercatore della McGill University in Canada, ha utilizzato il LiDAR per mappare il territorio e, dopo attente analisi, ha pubblicato i risultati sulla rivista Ancient Mesoamerica.

Il popolo indigeno degli Zapotechi continua a prosperare in Messico ancora ogi e nel XIV e XV secolo, alcuni gruppi zapotechi migrarono nell’istmo meridionale di Tehuantepec, dove fondarono Guiengola, vicino all’Oceano Pacifico. Sebbene la sua esistenza fosse menzionata in testi storici spagnoli e gli archeologi abbiano condotto lavori sul sito, la piena estensione della città non era nota fino a quando i ricercatori hanno utilizzato il LiDAR per mapparla.

Gli Zapotechi erano distinti in numerose tribù, riunite in uno Stato a regime monarchico-teocratico ed ebbero contatti con i Maya e con i Nahua/Aztechi, mantennero la loro indipendenza politica e culturale. Eccellevano nella ceramica, soprattutto di carattere figurativo. Incineravano i defunti, custodendone le ceneri in cellette sotto le loro piramidi; i capi venivano solitamente imbalsamati.

In una dichiarazione dell’Università che descrive la ricerca, i ricercatori hanno scoperto che Guiengola copriva circa 360 ettari di estensione territoriale con oltre 1.100 edifici, quattro chilometri di mura difensive, una rete di strade interne e un impianto urbano chiaramente organizzato con templi e spazi comuni come campi da gioco , con le élite sociali e la gente comune che vivevano in quartieri separati. E’ presente anche un rivo che scorre vicino alla città.

Hanno anche identificato un complesso che misura circa 45 metri di lato da est a ovest e circa 50 metri di lato da nord a sud e Celis ipotizza che questo complesso fosse la residenza e la sede del potere politico e governativo di Guiengola.

Sembrerebbe che il sito sia stato abitato per circa 150 anni, all’incirca tra il 1350 e il 1500 e, secondo Celis, potrebbe essere stato abbandonato qualche decennio prima del contatto con gli Europei del 1521.

Nel periodo di massimo splendore del centro urbano, probabilmente contava diverse migliaia di abitanti e Celis ritiene che potessero essere almeno 5.000 gli individui che vivevano permanentemente sul sito.

Celis ritiene che all’epoca della fondazione del centro urbano mesoamericano, gli Zapotechi stavano gradualmente conquistando la regione. Dopo che la conquista fu completata, non fu più necessario abitare le montagne, e si spostarono 20 km a sud, dove si trova la moderna città di Tehuantepec.

I documenti spagnoli affermano che gli Aztechi attaccarono Guiengola nel 1497 ma furono sconfitti dagli Zapotechi e, durante le prime ricognizioni a terra, Celis ha trovato resti archeologici che potrebbero essere di quella campagna. Celis osserva come nei settori più fortificati del sito, che sono più vicini al fiume, sono stati identificati accumuli di ciottoli rotondi e piccole pietre di fiume a migliaia che potrebbero essere della battaglia, visto che gli Aztechi, tra gli altri gruppi, usavano pietre da lanciare con le fionde in guerra.

I ricercatori prevedono di condurre ricerche archeologiche più approfondite in quel territorio già durante il 2025.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

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