Lo scavo di un remoto monumento in pietra nell’Arabia settentrionale ha rivelato nuove tracce sulla vita dei gruppi umani locali del Tardo Neolitico, comprese chiare evidenze di attività rituali simili a un culto legate da una coesione culturale fino a oggi sconosciuta.

Il progetto di ricerca quinquennale, guidato dalla University of Western Australia e sostenuto dalla Royal Commission for AlUla, ha comportato lo scavo di un “mustatil” lungo 140 metri, un monumento rettangolare in arenaria, situato a est dell’antica città oasi araba di AIUIa .

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica  PLOS One e prospetta quanto il monumento analizzato sia una delle 1600 strutture simili identificate dal gruppo di ricerca in un’area di 300.000 km quadrati e che si stima risalga a 7000 anni fa.

La ricercatrice e archeologa Melissa Kennedy, della School of Humanities dell’UWA, ritiene che i resti trovati all’interno del monumento suggeriscono una complessa attività rituale in cui le corna e il cranio degli animali sono stati presentati come offerte a presso una enorme pietra verticale.

Secondo la Kennedy, sembra che bovini, capre e gazzelle siano stati portati nel sito, potenzialmente macellati lì e poi presentati a quella che è probabilmente una rappresentazione in pietra di una divinità sconosciuta, lasciando pensare che ci fosse anche un legame con l’acqua o la pioggia e il cambiamento climatico antico.

La Kennedy suggerisce che, collettivamente, quanto osservato in tutti questi monumenti è il suggerimento che gran parte dell’Arabia settentrionale fosse contrassegnata da una simile credenza cultuale e accompagnata da una costruzione rituale, come una sorta di attività di pellegrinaggio in un paesaggio più “connesso” del solito per questo periodo.

Inoltre, i ricercatori osservano che la predominanza del bestiame suggerisce che la regione avesse abbastanza vegetazione e acqua per sostenere la pastorizia, portando a indicare che la continuazione del periodo umido dell’Olocene in questa regione fosse particolarmente importante ma suggerisce che la comprensione del periodo neolitico nella penisola arabica necessita di un’ulteriore revisione.

La ricerca ha coinvolto anche il Museo di Storia Naturale di Ginevra, l’Università di Ha’il e l’Australian National University già da prima della pandemia e il team è solo uno dei tanti che compie proficue ricerche nelle regioni di AlUla e Khaybar, supportati dalla Royal Commission for AlUla, istituita nell’ambito del programma Vision 2030 del Regno dell’Arabia Saudita.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Università dell’Australia occidentale